Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il pellegrinaggio della croce fa tappa nella Valtiberina

Fa tappa nelle parrocchie della Valtiberina il pellegrinaggio della croce. Dopo aver toccato Arezzo e la Valdichiana, il viaggio della riproduzione del Cristo del Cimabue tocca la vallata.Il crocifisso arriverà a Sansepolcro sabato 27 gennaio con l’accoglienza a Porta Fiorentina alle ore 18, proprio all’ora in cui i giovani della città abitualmente si ritrovano per il consueto «struscio» nel centro storico. E chissà che qualcuno di loro non si incuriosisca e segua gli altri ragazzi delle parrocchie biturgensi fino nella cattedrale dove monsignor Giancarlo Rapaccini, responsabile della Pastorale giovanile diocesana, verrà celebrata la S.Messa. Domenica 28 gennaio la croce si sposterà nella parrocchia di San Paolo dove alle 11 sarà celebrata la Messa. Lunedì 29 gennaio la cappella di San Leonardo ospiterà alle 21 la preghiera del gruppo giovani e giovanissimi in preparazione al recital. Mercoledì 31 gennaio, alle 21, è in programma la serata musicale dal titolo «Suonami di te…» con i gruppi musicali giovanili della zona al cinema «Aurora». Giovedì 1 febbraio comincerà a partire dalle ore 7 del mattino la giornata di adorazione eucaristica dalle Clarisse, mentre venerdì 2 febbraio la croce giungerà ad Anghiari dove alle ore 21 è previsto un incontro di formazione sul tema della vita all’oratorio di Anghiari. Interverranno Flora Gualdani e i giovani di «Casa Betlemme». Sabato 3 febbraio, sempre ad Anghiari, si terrà alle 15 un momento di preghiera con i bambini del catechismo nella Propositura del paese e alle 21 è fissato un momento di preghiera nella parrocchia di Micciano.L’iniziativa promossa dal Centro diocesano di pastorale giovanile che è iniziata ad ottobre e si concluderà a primavera permetterà al Cristo del Cimabue di muoversi in tutte le zone della diocesi. L’idea è quella di coinvolgere soprattutto i giovani, con la sfiducia che aleggia nei loro confronti e con la cronaca che li mostra sempre più smarriti nella giungla della società moderna. Di fronte a tutto ciò c’è la voglia di dare un segnale diverso, di mostrare che proprio dentro alle nostre città ci sono ancora ragazzi pronti ad inginocchiarsi ed adorare quel volto reclinato ed immerso nel sonno. L’occasione che questo pellegrinaggio offre è inoltre quella di mostrare concretamente l’unità della nostra diocesi che nonostante la sua vastità si ritrova ai piedi del corpo di Cristo.di Lorenzo Canali