Non accade tutti i giorni di incontrare una personalità vulcanica come quella di Annamaria Veccia. La pittrice di origini venete ma residente in Sansepolcro ci ha abituato ad un cammino ricco di esperienze creative. L’abbiamo vista esporre in mostre personali e collettive, esibirsi in estemporanee, tra Sansepolcro e Monterchi, anche durante concerti nei quali le arti visive sono abbinate alla musica. «I colori della vita» è il titolo della esposizione che fino a domenica 28 gennaio mette in mostra nella sala espositiva comunale di Palazzo Pretorio a Sansepolcro l’ultima produzione dell’artista. Accanto ai tradizionali temi riguardanti la natura, gli alberi e gli sconfinati campi fioriti ne spuntano di nuovi: c’è la figura umana ma anche qualche interno di bar o di abitazione con oggetti e immagini che quasi sempre hanno a che fare con la poesia. Quello che più sorprende nella pittura della Veccia è l’assenza di un modello: le forme trovano la loro fonte ispiratrice nell’anima. Il vecchietto che passeggia fuori del bar, la venditrice di fiori o la donna che guarda la luna sono le pietre miliari attorno alle quali ruotano i sentimenti, la memoria e la solitudine. L’autrice con la sua inconfondibile pennellata istintiva, sembra voler togliere gli occhiali a chi guarda invitando a mettere in gioco una sensibilità aggiunta che tutti non hanno.Michele Foni