Arezzo - Cortona - Sansepolcro

L’archeologia si trasforma in un volano culturale

Il centro d’arte contemporanea «Luigi Pecci» di Prato ha ospitato un convegno che ha visto Cortona protagonista di un nuovo indirizzo da seguire per valorizzare le aree archeologiche. Tema del convegno: «Dalle emergenze alle eccellenze: l’archeologia tra rinvenimento, conservazione e fruizione: Cortona, Pisa e Gonfienti».Queste tre grandi aree archeologiche, con i loro straordinari recenti rinvenimenti, possono diventare modelli avanzati di «distretto culturale» sperimentando forme di gestione basate sulla collaborazione di tutti i soggetti interessati. Ha lanciato la proposta Ambra Giorni, presidente della commissione cultura e turismo della Regione Toscana. Secondo la Giorgi le tre aree sono confrontabili per l’importanza e la ricchezza dei reperti venuti alla luce, ma posseggono pure differenti caratteristiche, per cui possono costituire «un ottimo punto di osservazione per seguire un processo virtuoso che porta dall’emergenza all’eccellenza, cioè dalla costruzione di un sistema parco alla sua gestione con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati». Erano presenti al convegno il sindaco di Cortona, Andrea Vignini, e l’assessore ai beni culturali, Walter Checcarelli, che è pure presidente dell’Amat, l’associazione che unisce i musei archeologici della Toscana.Cortona diventa così la «capofila» di un modello avanzato di gestione di beni culturali di immenso valore destinati a diventare leve di un notevole sviluppo della regione. Cortona possiede infatti due prestigiosi musei, il Maec e il Diocesano, che attraggono visitatori e studiosi da tutto il mondo; ad essi si aggiunge l’«Antiquarium» di Farneta, di recente costituzione, che racchiude i numerosi reperti fossili scoperti e conservati da don Sante Felici (nella foto). Ma il fiore all’occhiello di Cortona sono i tumuli I e II del Sodo con i ritrovamenti dell’ultimo decennio, che costituiscono un «unicum» nel settore dell’archeologia. Si tratta senza dubbio di un importante segmento del patrimonio storico e artistico della vallata che rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello.