Arezzo - Cortona - Sansepolcro
L’«Araldica» di Franchina torna a casa
Ancora una volta in via provvisoria (fino al termine delle festività natalizie 2007), la «Grande Araldica» di Nino Franchina è tornata al suo posto, nel cortile di Palazzo Casali, dove l’autore l’aveva voluta. E’ un’opera grandiosa, di circa cinque metri, tagliata e modellata nell’acciaio, realizzata dallo scultore, genero di Gino Severini, nel 1982; una scultura specificamente pensata per Cortona, donata alla città, come segno e pegno di un profondo e duraturo legame, come punto fermo nel lungo affettuoso rapporto fra lo scultore e la città. «Nasce la ‘Grande Araldica’ – fu detto al momento dell’inaugurazione – con forma quasi rotonda e piena, perfetta e placata, viva nel suo guizzo laterale come una cresta orgogliosa, ma immagine serena e forte di una pacificazione ritrovata da Nino Franchina nella ricerca di radici e storie umane, lomtane e solide cui ispirarsi, cui affidarsi». «L’amministrazione comunale – ci informa il direttore del Maec – ha scelto un momento significativo per ricollocare l’opera in contemporanea con una mostra omaggio a Gino Severini. Grande apprezzamento è venuto anche da Romana Severini, figlia del grande Gino». Si tratta, quindi, di una iniziativa importante per la città. Nino Franchina, nato a Palmanova nel 1912, morì a Roma nel 1987; le spoglie riposano nel cimitero della Misericordia di Cortona, accanto alla tomba di Gino e Jeanne Severini.