Arezzo - Cortona - Sansepolcro
Il verde del Casentino visto dagli artisti
«Naturalità. L’acqua il vento la sanità delle prime cose». E’ questo il titolo della mostra di dipinti e sculture, allestita in due luoghi rappresentativi del Casentino: Poppi e Stia. Si tratta di un viaggio curato dalla storica e critica d’arte Susanna Bricchi che punta a creare in Casentino un cantiere d’arte dedicato al paesaggio che stimoli una riflessione tutta contemporanea su questo tema antico. Il titolo della rassegna che resterà aperta fino al 29 ottobre rimanda al tema della natura e al verso di una poesia di Dino Campana scritta durante un viaggio a piedi in Casentino. Il poeta, ascendendo dalle valli cariche di storia alle cime delle montagne, rimase folgorato dalla terra sempre più nuda con i suoi colori vergini, l’aria sempre più rarefatta e le presenze mistiche dei santi che qui erano vissuti. Sulle sommità Campana incontrò finalmente la stupefacente rivelazione degli elementi – l’acqua, il vento, le rocce, le nuvole – quelle «prime cose» con cui l’uomo si confronta e dialoga fin dalle origini del mondo. Da qui l’idea di creare un laboratorio d’arte nel territorio. Grazie all’imprenditore e collezionista di arte Lorenzo Lori, dieci artisti – nove pittori e uno scultore – sono stati chiamati a vivere in un casolare immerso nella valle del Casentino e per sette mesi hanno trasformato la residenza in un atelier. Le variazioni sul tema del paesaggio prodotte nel composito corpus di schizzi, sculture, tele e carte dipinte si rispecchiano nell’articolazione per nuclei tematici della mostra. Le sette sezioni sono Hortus Conclusus (il giardino della casa o «Eden domestico»); Inside-Out (gli interni di vita quotidiana, gli oggetti e le presenze); Prime Cose (archetipi di natura); Mappe (visioni panoramiche, ordinate, di percorsi nel paesaggio); Sedimentazioni (monumenti e tracce umane); Mindscape (immagini mnemoniche e sintetiche e persino visioni naturali). Un’ultima sezione, denominata «Sacrum», è dedicata alla presentazione di un particolarissimo progetto pittorico legato alla sacralità della natura. Si tratta della realizzazione di un ciclo di affreschi nella piccola chiesa di Santa Maria della Scala a Corsignano, commissionato a Roberto Dragoni da Lorenzo Lori.