Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Le voci sarde stregano la Valtiberina

Sono arrivati uno dietro l’altro, in fila indiana, a testimonianza del rigore e della serietà che li contraddistingue. Alcuni erano in giacca e cravatta, altri sfoggiavano un arcaico papillon, altre ancora erano addobbate da gran gala come a voler esprimere la rilevanza dell’avvenimento. Così, si è presentato a Monterchi l’atteso coro «Città del Tempio di San Pietro Apostolo» originario della provincia di Sassari.Questo coro nasce negli anni Novanta per iniziativa di alcuni cittadini locali che volevano far conoscere alla gente i canti liturgici, in modo tale da avvicinare maggiormente le persone alla Chiesa. Una riflessione che andrebbe presa in considerazione e valutata adeguatamente visto l’indifferenza che serpeggia nella società moderna. Il riscontro ottenuto per le parrocchie locali è stato molto positivo, tanto che il coro «Città del Tempio di San Pietro Apostolo» è cresciuto nel numero fino a toccare l’attuale cifra di quaranta componenti.Così il coro, diretto da Giovanni Maria Pasella, ha cominciato a girare per le chiese d’Italia. E due anni fa è stato chiamato per presenziare ad una ricorrenza presso la Basilica Maggiore di Assisi. Qui, per la prima volta, i coristi hanno intonato, oltre ai tradizionali canti religiosi, alcuni brani scritti in prima persona dal direttore. Motivi che esaltavano la bellezza e l’autenticità delle loro terre d’origine. Grazie a questa importante presenza nel Centro Italia, il complesso sardo è stato chiamato anche da altre parrocchie come quelle di Anghiari, Sansepolcro e Monterchi, perché l’armonia delle loro voci, la sonorità dei loro canti fanno venire i brividi più profondi a tutti.A Monterchi, ad accogliere il gruppo in piazza Umberto I c’era parte dell’attuale giunta comunale, dall’assessore alla cultura Cristina Polcri al vice sindaco Alfredo Romanelli che hanno voluto ringraziare gli ospiti offrendo loro dei tipici prodotti locali. Nella notte il coro è ripartito per la Sardegna, promettendo, però, di ritornare perché gli angoli della Valtiberina sono rimaste nel cuore nei coristi. Per giunta il direttore Pasella ha stipulato un gemellaggio con la corale di Anghiari, che ha incontrato durante l’anniversario per la fondazione della Misericordia locale, al quale ha preso parte anche il coro sardo.Manuela Puletti