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Il teatro in classe per dire basta alla televisione

Com’è consuetudine, alla conclusione dell’anno scolastico, a Caprese Michelangelo si è svolta la recita degli alunni della scuola media. Davanti ad un folto pubblico (per lo più formato da genitori e parenti dei giovani attori), le tre classi (prima, seconda e terza C) si sono esibite in uno spettacolo che trattava un tema molto importante: quello della videodipendenza. Il titolo dello spettacolo «Cedire Perbaffe Davidi» è in realtà l’abbreviazione di «Centro di recupero per bambini affetti da video dipendenza». La rappresentazione è cominciata con una scena che rappresentava alcuni bambini e un dottore che deve curarli e usando la psicologia riesce a disintossicarli dalla videodipendenza. Le coreografe, le professoresse Santosuosso e Spirito ed il professor Saggini, hanno guidato i ragazzi nei balletti che hanno introdotto nella rappresentazione. Molta era l’emozione, infatti, qualche battuta è stata modificata nel corso della recitazione se non addirittura saltata, tuttavia è stato un successo. Si è trattata di una bella rappresentazione con un messaggio positivo che è stato trasmesso al pubblico.Sul tema della comunicazione è stata allestita nella scuola media di Caprese Michelangelo una mostra di lavori realizzati dagli stessi alunni che si sono cimentati nel saggio sul tema della videodipendenza e seguiti in questa fase delle professoresse Matteucci, Oelker, Pellegrini, Santosuosso, Spirito, Vecchi e dal professor Merendelli. Gli studenti delle tre classi della Scuola Media hanno approfondito il tema della comunicazione partendo dalla civiltà preistorica fino alla «computer-art» di oggi eseguendo lavori grafico-pittorici usando materiali vari (legno, sbalzo, fotomontaggi ecc.) e ricerche. Tutto il lavoro è stato sistemato in tredici pannelli poi collocati all’interno della palestra della scuola. Anche in questo caso, come per il saggio, molti sono stati coloro che hanno visitato la mostra. E’ importante a questo punto sottolineare l’apporto dato dal personale Ata, Alessandra, Bruna e Wilma, che non si sono risparmiate anche in questa circostanza contribuendo, dall’inizio alla fine, alla buona riuscita dell’evento.