Com’è ormai ricorrenza, anche quest’anno nella serata del primo giugno si è svolto nella cittadina medioevale di Anghiari un pellegrinaggio che prevedeva come tappa finale un raduno di preghiera al santuario mariano del Carmine. All’evento, che segna la fine del tempo scolastico e l’inizio delle attività estive, hanno partecipato numerosi giovani, primi depositari di questa festività. Tra i sacerdoti che hanno guidato spiritualmente l’orazione, c’è stata anche la presenza del nuovo diacono Danilo che ha dato la propria testimonianza di fede, sollecitando tutti a pregare perché i cuori delle persone si aprano all’ascolto della Parola di Dio. Veramente piacevole è stata la sensazione di sentirsi a stretto contatto con la natura che attraverso i suoi sussurri accompagna perfettamente una preghiera comunitaria come quella di giovedì sera. Eppure nulla è stato più coinvolgente dello stare assieme agli altri, soprattutto con i giovani che, grazie alla loro vitalità. riescono a trasmettere serenità e gioia. Davanti alla folla in meditazione che ha assistito alla processione, una copia della croce di San Damiano (quella con il crocifisso che parlò a San Francesco) è stata portata a spalla dai ragazzi. Momentaneamente è esposta nella chiesa di Santa Fiora e sta compiendo il giro di tutte le parrocchie di Sansepolcro, dove settimanalmente si tiene l’adorazione da parte dei fedeli che la ospitano. Il legame che è intercorso tra le persone in comunità, sotto l’invito alla preghiera, è stato forte e molto sentito dai partecipanti, poiché oltre a rafforzare i propri rapporti umani, li ha resi vicini spiritualmente, per mezzo della condivisione dell’amore per Cristo. Un segno di evidente riflessione è stato fornito dalla naturale struttura della processione che, attraverso la figura del crocifisso, dei fedeli in preghiera e della gioia espressa dai ragazzi nel canto, ha rappresentato i temi della sofferenza terrena, della fiducia in Dio e della felicità eterna. L’evento ha stimolato i giovani a pregare e a cantare unitamente, come una famiglia, incitando tutte le persone, anche le più anziane a partecipare. Sono stati i loro sorrisi, il loro interesse per la Parola di Dio, la loro voglia di canto e di comunione fraterna a rendere unica quest’esperienza di vita che si è conclusa con canti e balli fuori, all’aperto, aspettando che la notte entrasse nel profondo.Samuele Foni