Il Vescovo ha visitato l’Istituto Tecnico Agrario Statale «Vegni». Tra le tante domande (tutte congruenti con il ruolo e la funzione episcopale) che gli sono state rivolte dalla «famiglia del Vegni», monsignor Gualtiero Bassetti si è meravigliato di non essere stato interpellato sulle sue simpatie calcistiche. Infatti il Vescovo, al termine dell’incontro, ha manifestato il suo stupore, ancorché minimo e bonario, sull’assenza di tale domanda, su cui invece, in altre scuole, era stato interrogato. Segno evidente, questo, che gli alunni del «Vegni» hanno creduto opportuno sfruttare l’occasione dell’incontro con il Vescovo per ottenere consigli e dilucidazioni su aspetti fondanti del vivere civile e morale della nostra epoca attuale. Piace citare infatti, tra le altre, le domande inerenti alla sua stessa «storia» umana e religiosa, da quando era studente a Marradi fino all’attuale responsabilità episcopale nella nostra diocesi.I ragazzi hanno particolarmente gradito il percorso scolastico che ha visto il Vescovo trarre profitto dall’intelligente azione pedagogica del suo parroco, il quale, anche a proprie spese, convinse la famiglia a fargli sostenere l’esame di licenza media, istruendolo privatamente e confidando nelle possibilità di apprendimento e di successo scolastico di quel ragazzino. Abbiamo perso un meccanico di biciclette, come avrebbe desiderato il padre, ma abbiamo acquistato in cambio un altrettanto «abile» pastore di anime. E poi c’è stata Barbiana in cui, negli stessi anni, si svolgeva l’illuminata azione didattica e pastorale di don Milani.Altra particolare emozione nel pubblico degli studenti è scaturita dal racconto del rapporto che il Vescovo ha avuto modo di intrattenere con il mai abbastanza compianto Giovanni Paolo II. Infatti l’umanità che ha sempre contraddistinto il magistero di papa Wojtila ebbe modo di manifestarsi anche in quell’occasione. Infatti monsignor Bassetti, a quell’epoca rettore del seminario di Firenze, aveva allestito, in occasione della visita papale alla città, un cerimoniale nel rispetto dei protocolli canonici e delle gerarchie ecclesiastiche. Il «Papa dei giovani» saltò a piè pari l’apparato all’insegna del «voglio stare con i seminaristi», retrocedendo gerarchie e consumate perizie ecclesiali.Ma il momento più significativo dell’incontro è stato quando il Vescovo ha avuto modo di benedire un Crocifisso che alcuni alunni avevano ritrovato in condizioni pietose, abbandonato in un cassetto. Essi stessi hanno provveduto a farlo restaurare e, dopo la benedizione del Vescovo, a farlo ricollocare nella loro classe non solo, né in modo esclusivo, come semplice simbolo di «una» cultura religiosa, ma – come anche giuridicamente attestato di recente dal Consiglio di Stato – quale icona di una cultura interreligiosa, protesa al dialogo e alla reciproca integrazione. Un incontro davvero significativo che resterà scolpito nella memoria degli studenti e di tutto l’istituto.