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Antonio e Tiana Ciccone, quando l’arte è una questione di famiglia
Antonio Ciccone è uno dei più grandi e poliedrici artisti figurativi del nostro paese, le cui opere si trovano in musei e collezioni private di tutto il mondo e che già nel 1962 annoverava fra i suoi più entusiastici estimatori John F. Kennedy. Vive e lavora a Firenze dove tiene il suo studio. Giovanissimo partì dalla sua San Giovanni Rotondo per approdare nella «culla» del Rinascimento. Qui ha conosciuto Linda, figlia di un diplomatico, che è diventata sua moglie e con lei ha costruito una famiglia internazionale. A Tiana, si sono aggiunti sei figli adottivi e di etnie diverse: una famiglia «minestrone» come scherzosamente ama chiamarla Ciccone.
La sua arte spazia dall’uso degli acrilici, al carboncino, la matita, la china, tecnica questa che di tanto in tanto riemerge prepotentemente ad esprimere nuovi concetti. Ma si manifesta anche nei grandi affreschi come La Natività che ha eseguito per la chiesa di Nostra Signora del Buonconsiglio a Ponte Buggianese o quelli realizzati ad Assisi nella Cappella delle Reliquie della Basilica di S. Francesco e dedicati ad alcuni episodi della vita del Santo, dove i colori solari inondano la composizione di una luce spirituale e tutto è amore per quel Creatore che continua instancabile a rivelare la creazione.
Fra i molteplici soggetti affrontati, da quelli religiosi, ai paesaggi, agli animali (i gatti in particolare), il ritratto è quello che ricorre costantemente nell’opera di questo artista che emana grande serenità. Ama eseguirli «in serie», sono per lui un «pretesto» per un viaggio prolungato nei silenzi, nei respiri, negli attimi di cui si compone un’esistenza, è una sfida a penetrare l’essenza di un’anima.
L’approccio ad andare oltre, cogliere profondamente il bello, la luce, in ogni essere e in ogni cosa dell’universo è per Ciccone un modus vivendi. Sua figlia Tiana ha avuto modo di nutrirsi, osservare, assorbire e fare esperienza di vita improntata sull’amore, la bellezza e la fiducia nei valori universali. Da sempre si è interessata allo studio del pensiero e del suo effetto sull’esperienza quotidiana e la sua arte si manifesta soprattutto nella poesia che per lei è forma stimolante per esprimere concetti e comprensioni. Recentemente insieme a Toshihiko Ota ha pubblicato Spiga un piccolo volume, ideato dall’artista giapponese Shogoro, che raccoglie una selezione di suoi haiku che sono stati illustrati con sei opere, eseguite ad inchiostro di china e grafite, da suo padre.