In Egitto cominciano a riaffiorare incomprensioni tra musulmani e cristiani. Le dichiarazioni dei salafiti preoccupano fortemente la comunità cristiana ed anche se esponenti religiosi e civili rilasciano dichiarazioni concilianti, queste non la rassicurano. È stato il patriarca copto-cattolico di Alessandria, il card. Antonios Naguib, a manifestare i timori dei cristiani egiziani ai partecipanti all’incontro interreligioso di Monaco di Baviera, promosso dalla Comunità di S.Egidio. L’assenza di rappresentanti cristiani all’interno del Governo e tra i governatori delle regioni alimenta questa preoccupazione, ha affermato il cardinale, che ha ribadito l’impegno dei cristiani a sostenere quei partiti che vogliono uno Stato di diritto. Non vogliamo un partito cristiano ma un buon partito della nazione che ricerchi l’ordine e la sicurezza, una vita pacifica nella libertà e nell’uguaglianza e migliore sotto l’aspetto economico e sociale. Tuttavia non esistono solo motivi di preoccupazione ma anche di speranza: I giovani e i loro numerosi alleati ha aggiunto il patriarca Naguib sono risoluti a continuare le manifestazioni per chiedere uno Stato civile e anche il documento dell’università di Al Azhar tende in questa direzione, verso uno Stato democratico, costituzionale e moderno. Dal punto di vista religioso ha spiegato il cardinale il documento pur affermando la sharîa quale fonte e fondamento della legislazione garantisce agli adepti delle altre religioni il ricorso ai rispettivi diritti religiosi per quanto attiene al loro statuto personale. Una dichiarazione che, per il porporato, contiene una visione molto positiva che sicuramente potrà condurre ad un’ulteriore evoluzione verso lo Stato moderno. (Sir)