La coppia leader tra i produttori di rosari e statuine
di Maria Serena Quercioli
Nelle chiese, negli istituti religiosi, nelle case è ancora radicata la tradizione di «sgranare» il rosario, come facevano le nonne di un tempo, o di raccogliersi in preghiera davanti a un’immagine sacra. Ci sono poi i devoti di San Pio da Pietrelcina, della Madonna di Lourdes, di quella di Montenero o Boccadirio, della Madonna della Guardia che tornano dai pellegrinaggi portando alle persone care un’icona o una medaglietta.
Da dove arrivano gli articoli religiosi che acquistiamo sulle bancarelle e nei negozi dei santuari? Dietro la produzione di questi oggetti esiste un lavoro, un mestiere non certo facile in tempi di recessione economica anche se il turismo religioso, fortunatamente, sembra non conoscere crisi. Progettare, realizzare e vendere articoli religiosi non è una professione qualunque, tanto per portare a casa lo stipendio. È, se lo vogliamo, una missione che richiede in primis la fede, poi passione, impegno, capacità manuali e una buona dose di creatività. I risultati poi arrivano: la gratificazione del lavoro, quella spirituale e la consapevolezza di aver aiutato il prossimo. Questa è la vita e l’attività di Daniele Mannocci e Simona Casini, giovane coppia di Campi Bisenzio, titolari di una ditta che ha 14 anni di vita ma è sempre rimasta nell’ombra.
Nascono a Campi Bisenzio i rosari, i crocifissi, le statue della Madonna, i presepi e gli angeli in resina che poi si trovano esposti nelle vetrine dei santuari, italiani e stranieri, e dei negozi di articoli religiosi spesso situati vicino al Duomo della città. Dal disegno al modello in resina, a realizzare questi oggetti ci pensa l’azienda Agape che si trova in via Castronella 166/2A.
La loro «notorietà» risale alla fine dell’estate 2009 quando don Renzo Cortese, parroco della chiesa di San Francesco a Sarzana (La Spezia) fu catapultato sui giornali per l’acquisto di 2500 crocifissi da donare ai parrocchiani quando era in corso la polemica del crocifisso dentro o fuori le aule scolastiche e i luoghi pubblici, a seguito della (discussa) sentenza della Corte Europea di Strasburgo. Questi piccoli crocifissi don Renzo gli aveva acquistati da Agape. Fece poi un secondo ordine perché il parroco voleva trasmettere chiaro e tondo il suo messaggio ai fedeli ma soprattutto alle autorità: il crocifisso è un valore, un punto di riferimento per la comunità. Guai a perderlo di vista. «Quest’anno don Renzo racconta Simona Casini ha voluto invece 3000 piccoli presepi da regalare ai parrocchiani, ai catechisti e ai ragazzi del catechismo. Lui ha sempre avuto l’abitudine di fare un piccolo dono ma carico di significato».
Nella scorsa primavera proprio a Campi, all’Auditorium Rodari messo a disposizione dal Comune, c’è stata una cena di solidarietà mirata a raccogliere fondi per restaurare l’orfanotrofio di Shanti in India. Più che un intervento pianificato è stata un’emergenza. In pochi giorni Daniele e Simona, col passaparola, e-mail e telefonate sono riusciti a vendere 340 biglietti per la cena e, aggiungendo una lotteria e le donazioni, hanno raccolto 12 mila 300 euro superando la somma che serviva per sistemare l’orfanotrofio, che era di 11 mila 450 euro. Nel corso della serata fu presentato anche il report sull’attività della Fondazione che spazia dagli aiuti socio-sanitari ai bambini dell’Etiopia ad un progetto di assistenza al parto per le donne delle Filippine. Alcuni «bisogni» nelle realtà missionarie, ad esempio, vengono segnalati dalle suore di Santa Elisabetta di Firenze che sono ormai di casa all’Agape. Simona e Daniele, instancabili, si adoperano anche per cene di beneficenza fuori dalla Toscana: vanno a prendere don Francesco e insieme vanno a presentare l’attività missionaria, a racimolare offerte, tornando a casa, spesso, a notte inoltrata. La scorsa settimana erano a Bologna.
Agape è anche bigiotteria. Simona Casini qualche anno fa ha creato un secondo ramo d’azienda, le sue creazioni di bigiotteria che utilizzano in prevalenza pietre Swarowsky. Sono pezzi unici: collane, bracciali, anelli da giorno e da sera. Testimonial della linea di bigiotteria è diventato il modello George Leonard che ha avuto l’opportunità anche di frequentare don Bazzoffi, diventando un suo sostenitore. Il tutto con molta discrezione, senza clamore.
Regali insoliti, ma molto graditi