Cattivissimo me 3
Ora che i Minions, individuati a ragione come la forza portante della serie, hanno ottenuto una loro visibilità autonoma che corrisponde a una saga cinematografica tutta loro, il cattivissimo Gru, loro mentore abbondantemente superato dagli allievi, si trova nella difficile condizione di dover portare avanti la propria storia senza che i Minions vi occupino il medesimo spazio. Così, in Cattivissimo me 3, la Universal e Pierre Coffin hanno dovuto inventare qualche new entry e soprattutto giustificare l’impiego dei Minions a scartamento ridotto.
In poche parole, conosciamo il nuovo cattivo Balthazar Bratt che intende spedire Hollywood nello spazio e il fratello gemello di Gru, Dru, del quale nessuno conosceva l’esistenza e che desidera apprendere dal fratello tutte le componenti della cattiveria. Naturalmente, nel frattempo Gru si è ravveduto e ha deciso di dedicare l’esistenza all’educazione delle tre figlie abbandonando per sempre le vie del male. Tutto ciò crea una situazione di profonda contraddizione nella quale a un cattivo megalomane e poco intelligente si contrappongono un cattivo pentito e un aspirante cattivo. I Minions, esasperati dall’atteggiamento di Gru che rinnega la cattiveria, indicono uno sciopero e se ne vanno dal film, salvo rientrarvi nel momento in cui Gru avrà nuovamente bisogno di loro. Detto fatto, il pericolo sarà scampato e tutti torneranno d’amore e d’accordo.
Ci sono svariati problemi in Cattivissimo me 3. A parte lo sciopero dei Minions, si ripropone la scarsa consistenza del personaggio di Gru che, naturalmente, non è compensata dall’invenzione di un gemello ancor più volatile e occasionale. In più, il super cattivo Balthazar Bratt (doppiato da Paolo Ruffini) è altrettanto inconsistente e di spessore davvero minimo. Chiunque abbia un minimo di spirito d’osservazione, non potrà non convenire sul fatto che gli unici momenti realmente divertenti del film sono legati alle apparizioni surreali dei Minions. In particolare un’esibizione canora a un festival per debuttanti, il modo in cui si guadagnano il rispetto dei più feroci criminali in prigione e l’allestimento di una specie di mongolfiera per raggiungere l’amico in pericolo.
Pare insomma di poter concludere che, per quanto l’equazione del rapporto tra il protagonista e i caratteristi sembri di ardua soluzione, in realtà il problema si pone in altri termini. Il film «Minions» ha dimostrato come i piccoletti gialli siano davvero una forza come caratteristi, ma incontrino molte più difficoltà nel rivestire il ruolo di protagonisti. Il film «Cattivissimo me 2» ha dimostrato come un’equa suddivisione dei ruoli tra Gru e i Minions porti a un risultato molto più equilibrato e divertente. Cattivissimo me 3, invece, dimostra come Gru da solo sia scarsamente autosufficiente e come non bastino nuovi personaggi velleitari a risolvere il problema.
Se pertanto la Universal avesse intenzione di proseguire la serie «Minions» (e lo farà) non ci sarebbe niente di male. Ma se avesse intenzione di proseguire la serie Cattivissimo me, dovrebbe seriamente riflettere sul ruolo da assegnare agli aiutanti di Gru. Toglierli di mezzo significherebbe condannare Gru a una rapida estinzione e concedere loro uno spazio illimitato significherebbe sovraccaricare lo schermo creando una situazione di concorrenza in casa. O a qualcuno viene un’idea geniale per una storia spettacolare, divertente, surreale e soprattutto imprevedibile che potrebbe far rinascere Gru (oggi come oggi un’eventualità abbastanza remota), o creatori e artigiani si rimettono al lavoro di gran lena e trovano il modo di far convivere protagonista e caratteristi prima che Cattivissimo me imploda.
C’è da dire che, siccome a quanto pare la risposta del pubblico è ancora buona, potrebbero pensare di andare avanti così finché gli incassi danno loro ragione. Noi preferiremmo che riuscissero a vedere il problema in prospettiva futura e prendessero le necessarie contromisure.
CATTIVISSIMO ME 3 (Despicable Me 3) di Pierre Coffin, Kyle Balda, Erico Guillon. USA 2017; Animazione; Colore.