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UGANDA: OLTRE 50 MORTI PER SCONTRI TRA ESERCITO E RIBELLI, SACCHEGGIATA MISSIONE

Sono oltre cinquanta le vittime dell’attacco perpetrato due giorni fa dai ribelli dell’esercito di resistenza del signore (Lra) a Pajule (40 chilometri a sud di Kitgum, distretto di Pader), nel nord dell’Uganda. Lo riferiscono oggi fonti della MISNA sul posto, precisando che giovedì pomeriggio – in concomitanza con l’Uhuru’s day, 41esimo anniversario dell’indipendenza – i miliziani hanno attaccato un campo per sfollati vigilato dai soldati governativi. Al termine di intensi combattimenti sono rimasti sul terreno i corpi senza vita di 40 civili, 15 ribelli e un numero imprecisato di feriti. Inoltre, almeno una sessantina di persone sono state rapite dagli ‘olum’ (come vengono chiamati gli uomini dello Lra in lingua locale), mentre non è dato a sapere il bilancio delle perdite tra le fila dell’esercito di Kampala. In base a testimonianze raccolte dalla MISNA, sembra che ieri mattina i soldati regolari abbiano lanciato una sorta di ‘controffensiva’ e siano entrati nel campo per sfollati dopo averlo intensamente bombardato, forse per stanare i ribelli che vi si nascondevano. Non sono ancora chiare le proporzioni di questa ennesima battaglia, ma dagli elementi raccolti fino ad ora sembra che le vittime siano molto numerose e che decine di persone siano state trasportate all’ospedale di Kitgum. Le incursioni dei famigerati ribelli non si sono però fermate: ieri è stata assaltata e saccheggiata la missione di Patongo (distretto di Pader), dove è presente un missionario comboniano e le suore diocesane di Maria Immacolata. Anche in questo caso le notizie sono frammentarie; sembra che nessuno abbia riportato feriti. Nelle ultime settimane sono tornate a intensificarsi le sanguinarie incursioni dei miliziani dell’Lra, che da 17 anni terrorizzano le popolazioni dei distretti settentrionali dell’Uganda e hanno fino ad ora sequestrato oltre 20mila bambini, provocando la morte di centomila civili. (Misna)