«PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO… E ANCORA PRIMAVERA»
Qui vive un monaco con il suo piccolo allievo, cui cerca di insegnare ciò che è giusto seguendo una filosofia diretta ed elementare. L’allievo cresce, conosce una donna, se ne innamora, lascia il maestro per farvi ritorno recando una colpa da espiare. Il ciclo non si esaurisce: sarà lui a prendere il posto del maestro e a trasmettere i suoi insegnamenti a un altro piccolo allievo. Ed è di nuovo primavera.
La simbologia di Kim Ki-duk, pittore e aspirante predicatore, è tale da non lasciare dubbi: il suo film racconta come la vita sia nient’altro che una serie di pesi da portare e di come la pienezza del vivere si possa raggiungere soltanto quando il peso smette di essere una punizione e diventa una scelta. Il che, evidentemente, allontana il film dalla collocazione prettamente orientale per elevarlo a parabola di valore universale. Se da una parte sono indiscutibili i suoi valori figurativi, spesso altamente pittorici e capaci di evocare poesia a diversi livelli, dall’altra bisogna riconoscere che la sapienza fotografica e coloristica non è mai fine a se stessa, ma concorre con precisione alla decrittazione di un semplice messaggio di vita.
PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO… E ANCORA PRIMAVERA (Bom yeoreum gaeul gyeoul geurigo bom) di Kim Ki-duk. Con Kim Ki-duk, Kim Young-min. COREA SUD/D 2003; Drammatico; Colore