«THE JACKET»
Chi ricorda quel film insolito, straordinario e magico diretto da George Roy Hill e intitolato «Mattatoio 5» ne troverà tracce inequivocabili in «The Jacket»: un trauma di guerra, la capacità di passare dal passato al futuro, la volontà di crearsi un universo «altro» dove trovare rifugio e saldare qualche conto. Ma, mentre Bill Pilgrim sceglieva di trasferirsi sul lontano pianeta di Tralfamador, Jack (un Adrien Brody molto intenso ancorché condannato ad ogni tipo di sofferenze) pensa più in grande: per dare un senso alla propria vita e alla propria morte rincorre disperatamente il sogno di una speranza che si concretizza nel semplice desiderio di fare del bene al prossimo. Così il soldato Jack, al di là dei virtuosismi della regia di Maybury e della sicurezza spettacolare di un meccanismo a incastro che forse non si svela del tutto neanche alla fine, diventa nel suo piccolo un operatore di pace e un portatore d’amore. È per questo che preferiamo pensare a «The Jacket» (che può essere una camicia di forza o un rivestimento isolante, cioè il loculo) come a un’eventualità possibile e non soltanto alla brillante fantasia di un qualunque creativo. Perché se ci togliete la speranza non resta proprio niente.
THE JACKET (Id.) di John Maybury. Con Adrien Brody, Keira Knightley, Kris Kristofferson. Usa 2004; Drammatico; Colore