«KING KONG»
Non abbiamo parlato degli effetti speciali e non vorremmo farlo. Si dà quasi per scontato, infatti, che il loro livello sia molto alto. Ci piace, invece, sottolineare un paio di novità (le uniche) che, seppur marginali, danno un po’ di sapore al piatto. È decisamente brillante l’idea di far eseguire il numero di vaudeville da Ann davanti a Kong, che sembra gradire. È notevole la trovata del gorilla in fuga che acchiappa (e poi getta via) ogni bionda che incontra per strada nella speranza che si tratti proprio di Ann. E, anche se avvolge il tutto in un’aura disneyana, il balletto di Kong e Ann sul laghetto ghiacciato lancia bordate di tenerezza. Se le novità sono solo queste, ci sembra tuttavia che 207 milioni di dollari siano un budget un po’ eccessivo. In fondo il povero Kong ci assomiglia: un gran desiderio di libertà che deve fare i conti con i meccanismi del progresso.
KING KONG (Id.) di Peter Jackson. Con Naomi Watts, Adrien Brody, Jack Black, Thomas Kretschmann. USA 2005; Avventura; Colore