«RADIO AMERICA»

DI FRANCESCO MININNIIl progetto di «Radio America» non è di Altman. È di Garrison Keillor, che l’aveva concepito come un omaggio un po’ sorridente e un po’ struggente a «A Prairie Home Companion», una trasmissione radiofonica trentennale che trasmette musica (country, ma non solo) dal vivo praticamente in tutta l’America. Quando al timone della regia si è seduto Altman, però, al sorriso e alla tristezza si è aggiunto un elemento fondamentale: quel tocco magico che trasforma una storia di musica country in un film sulla morte. Come in «Nashville», ma oltre. Quel che in «Nashville» derivava dall’atto di un singolo smarrito nel caos della vita, qui diventa né più né meno una sorta di intervento dall’alto. Il terremoto finale di «America oggi», che suonava come la voce di Dio e che in «Magnolia» Paul Thomas Anderson aveva trasformato in una biblica pioggia di rane, diventa in «Radio America» l’angelo della morte.

Quando «A Prairie Home Companion» sta per chiudere i battenti e il mitico teatro di Saint Paul da cui trasmette si avvia a diventare un parcheggio, Garrison organizza l’ultimo spettacolo con i cantanti di sempre. In attesa del «tagliatore di teste», ovvero l’emissario dell’acquirente, si esibiscono le Johnson Sisters, i cowboy canterini, una grintosa debuttante. Che continuano a cantare, a ricordare, a sorridere e a piangere mentre tutto intorno si respira aria di smobilitazione. E mentre, dietro le quinte, si aggira una bionda in impermeabile chiaro che aspetta il momento di riscuotere quanto dovuto.

È indiscutibile che «Radio America» racconti una storia del presente. Non devono trarre in inganno i costumi anni Trenta, l’ex-detective privato di nome Noir, le luci sbilenche che gettano ombre trasversali. Altman è un narratore dell’oggi e, aderendo a questo progetto, lo ha trasformato in una ennesima radiografia dei tempi in cui viviamo. Lucida, impietosa, molto triste e appena attraversata da venature di nostalgia. In forma corale, come l’autore da qualche anno predilige, e con un cast assolutamente stellare nel quale risplendono Meryl Streep & Lily Tomlin, Woody Harrelson & John C. Reilly, un impagabile Kevin Kline, il sempre più impenetrabile Tommy Lee Jones e, su tutti, Virginia Madsen. Che, interpretando l’angelo in trench, permette di misurare lo scorrere del tempo e il mutare del mondo in cui viviamo. Robert Altman, ottantuno anni portati magnificamente, se ne serve per raccontarci come l’America continui a chiudere porte invece che ad aprirle. Sessant’anni fa gli angeli di Frank Capra scendevano sulla Terra per aiutare gli uomini a riacquistare fiducia nell’esistenza e nel prossimo. Oggi, invece, scendono soltanto per accompagnarli all’ultimo viaggio.

RADIO AMERICA (A Prairie Home Companion) di Robert Altman. Con Meryl Streep, Kevin Kline, Tommy Lee Jones, Lily Tomlin. USA 2006; Commedia; Colore