IL MERCANTE DI PIETRE
Un professore universitario, Alceo, è rimasto senza gambe in seguito a un attentato islamico all’ambasciata americana di Nairobi. Da allora l’uomo si è posto come obiettivo primario lo studio approfondito dell’Islam. Sua moglie, sotto shock dopo un attentato all’aereoporto, ha bisogno di riposo. E lui la porta in Turchia, ai Camini delle Fate. Qui conoscono Ludovico, mercante di pietre italiano convertitosi all’Islam. E a quanto pare tra lui e la donna nasce qualcosa. Sapremo presto che l’amore non c’entra: Ludovico è collegato ad Al Qaeda ed ha bisogno di un soggetto inconsapevole per realizzare uno spettacolare attentato.
Cominciamo con le domande. Da cosa si può capire l’improvviso amore della signora per il mercante? E, di conseguenza, quali segnali preliminari ci sono stati dati di un raffreddamento dei rapporti tra lei e il marito? Non sono questioni da poco, perché da esse dipende il prosieguo del racconto. Ebbene, Martinelli e Calabrò danno per scontato che ciò debba accadere per il semplice motivo che altrimenti il film non andrebbe avanti. Se ne deduce che il tutto è pretestuoso e che, nella logica narrativa di quello che in sostanza è un thriller, si delineano buchi praticamente impossibili da riempire. Non ci riescono di certo Martinelli e Calabrò, né possono riuscirci attori di provato mestiere come Harvey Keitel e F. Murray Abraham, limitati da personaggi schematici e predefiniti. Per quanto riguarda la questione islamica, invece, va a finire che il monito all’Occidente, cioè l’invito a svegliarsi dal torpore, confluisce in una generalizzata invettiva contro i musulmani che, al momento, è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno.
Viene il sospetto che «Il mercante di pietre» punti più a un sensazionalismo da prima pagina che a una meditata riflessione sugli estremi del problema. E lo confermerebbe la dichiarazione di Martinelli sul fatto di girare armato per timori sulla propria incolumità. Secondo noi può continuare a dormire sonni tranquilli. E lo sa anche lui.
IL MERCANTE DI PIETRE di Renzo Martinelli. Con Harvey Keitel, Jordi Mollà, F. Murray Abraham, Jane March. ITALIA 2006; Drammatico; Colore