Disservizi postali, cosa fare quando il settimanale non arriva

Caro direttore, oggi è il 22 ottobre e ancora non mi è arrivato il numero 36 del giornale. Da quando le Poste hanno deciso che consegnare la corrispondenza non fa più parte della loro «missione» (una volta si chiamava lavoro) non si riesce ad avere più il giornale alla data prevista: il numero 34 è arrivato insieme al numero 35, il 31 prima del numero 30. Il giorno 9 mia moglie è andata a Careggi per fare degli esami particolari di sangue (deve farli ogni anno poiché ha un problema nelle gammaglobuline) ed ha attivato l’invio postale dei risultati, come fatto le altre volte. Il giorno 19, non essendo arrivati i risultati, ha contattato Careggi e, dopo che hanno fatto le loro ricerche, hanno comunicato che gli esami erano stati spediti il giorno 11. Se fossero venuti a piedi a Pontassieve il 12 sarebbero arrivati. Siamo dovuti andare a Careggi a prendere copia. Le chiedo con chi e come fare per reclamare con le poste per queste disfunzioni del servizio di consegna della corrispondenza. Poiché credo di non essere il solo lettore ad avere questi problemi, forse sarebbe il caso che più persone si arrabbiassero ed inviassero le loro proteste.

Vincenzo Benvenuti

Caro Benvenuti, è vero: non è il solo a lamentarsi perché il settimanale non arriva quando dovrebbe. Dico quando dovrebbe perché avremmo diritto alla consegna almeno entro la domenica di cui porta la data. Infatti, anche nel caso della consegna postale a giorni alterni che non comprende più il sabato, il giornale dovrebbe arrivare il giovedì o al massimo il venerdì. In molti casi avviene, ma in altri, come nel suo, caro Benvenuti, non avviene. L’unica cosa che le posso dire, e lo dico anche agli abbonati che a volte minacciano di non rinnovare l’abbonamento a causa di questo disservizio, è che noi stiamo facendo tutto il possibile per segnalare alle Poste i singoli disguidi, ma non solo: con alcuni dirigenti ci incontriamo periodicamente per delle verifiche. Chiediamo pertanto un po’ di pazienza, ma anche di continuare a segnalare le volte che il settimanale arriva in ritardo. Solo così potremo fare pressione sulle Poste.

Andrea Fagioli