Il ministro Salvini e gli italiani che non fanno più figli

Egregio direttore, le riporto per intero la risposta del ministro Salvini al ministro lussemburghese Asselborn a Vienna: «Ho una prospettiva completamente diversa. Io penso di essere al governo per aiutare i nostri giovani a tornare a fare quei figli che facevano qualche anno fa e non spiantare il meglio dei giovani africani per rimpiazzare i giovani europei che per motivi economici oggi non fanno più figli». Il problema della denatalità è scomparso, non solo dalla società civile ma anche dalla Chiesa. Le ricordo inoltre che il nostro cattolico Renzi ha fatto votare il suo partito, al parlamento europeo, a favore del diritto all’aborto come diritto naturale e fondamentale. Ma la Chiesa non l’ha scomunicato. Per «Famiglia cristiana» il diavolo è il ministro Salvini che combatte per la vita e per la rinascita dell’italianità. Per Renzi, che ha fatto votare per la morte, tutto tace. Le ricordo caro direttore che la Verità ci fa liberi.

Roberto Lombardo

Rispetto, caro Lombardo, le sue opinioni, ma non le condivido. Per prima cosa non sono affatto d’accordo che la Chiesa abbia abbandonato il problema della denatalità. Tutt’altro. E non è una difesa d’ufficio. Basta documentarsi un po’. Quanto alla vicenda dell’aborto e del Parlamento europeo, ricorderà che fu oggetto di dibattito e di polemiche all’interno dello stesso Pd, anche se poi prevalse l’indicazione a votare una mozione sulla parità uomo-donna che all’interno conteneva il diritto all’aborto e il facile accesso ai metodi contraccettivi. Con questo non voglio mettere in discussione la contrarietà all’aborto, ci mancherebbe altro. Dico solo che a volte le cose sono un po’ più complesse di come appaiono, anche se questo non attenua le responsabilità di chi quella mozione l’ha votata o fatta votare. Quanto a Salvini (a parte il discorso su «Famiglia cristiana» di cui ci siamo ampiamente occupati nel numero del 2 settembre) affermare che «combatte per la vita» mi sembra davvero troppo. La vita, caro Lombardo, non si difende solo con gli appelli alla natalità e all’italianità, si difende anche accogliendo e non respingendo chi rischia di morire in mare, anche se non è italiano.

Andrea Fagioli