La politica resta un impegno fondamentale per un cristiano
Egregio direttore, nel suo messaggio per i centocinquant’anni dell’Azione cattolica, Papa Francesco, fra i molti stimoli di riflessione, ha esortato gli associati con queste parole: «Come è accaduto in questi centocinquanta anni, sentite forte dentro di voi la responsabilità di gettare il seme buono del Vangelo nella vita del mondo, attraverso il servizio della carità, l’impegno politico, – mettetevi in politica, ma per favore nella grande politica, nella Politica con la P maiuscola! – attraverso anche la passione educativa e la partecipazione al confronto culturale». Sono parole che rincuorano coloro che, provenendo dal percorso associativo, hanno deciso di impegnarsi direttamente in politica nella consapevolezza che, pur con tutte le sue contraddizioni e difficoltà, rimane uno degli ambiti principali in cui un cristiano può contribuire a edificare la «città dell’uomo». Allo stesso tempo le parole del Papa sono uno stimolo per chi fa politica alla capacità di un dialogo e di un recupero della dimensione più profonda del proprio impegno.
M.Bu.
È stato un discorso molto interessante quello di Papa Francesco all’Azione cattolica per i suoi primi centocinquant’anni. Tra l’altro quella raccomandazione a mettersi in politica, ma «nella grande politica, nella Politica con la P maiuscola», è una delle aggiunte fatte a braccio al discorso scritto. Il che vuol dire che si tratta di una sottolineatura importante. Quante volte, del resto, abbiamo ripetuto con Paolo VI, credendoci, che «la politica è la più alta forma di carità». Adesso, a causa della sfiducia e del disimpegno che circola anche in ambito cattolico, dobbiamo continuare a ripeterlo e a crederci ancora di più. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, a non mettersi in poltrona perché, come ha detto Francesco nella stessa circostanza con un’altra espressione a braccio particolarmente colorita, «ingrassa e fa male al colesterolo».
Andrea Fagioli