L’avversione ideologica e idiota alla scuola paritaria
Gentile direttore, apprendiamo con stupore che una sentenza della Corte di cassazione ha stabilito che due scuole cattoliche paritarie di Livorno dovranno pagare al Comune l’imposta sugli immobili. È noto che in tutta Europa le scuole, che in Italia alcuni definiscono ancora private,sono considerate pubbliche a tutti gli effetti e sono sostenute dallo Stato. In Italia,invece, nonostante facciano risparmiare allo Stato oltre 6 miliardi di euro l’anno, ricevono solo briciole che rischiamo di essere vanificate dalle tasse. Se dovessero chiudere il sistema scolastico italiano e lo Stato non sarebbero in grado di assumersi questo onere. Pensiamo soltanto alle 8 mila scuole per l’infanzia, spesso gestite da personale volontario. La Corte Europea, così sollecita nell’invitare l’Italia ad adeguarsi agli altri paesi europei sul tema delle unioni civili, non ha nulla da dire sul diritto della libertà di educazione? Non é il nostro paese il fanalino di coda anche su questo tema?
Goran Innocenti
Caro direttore, la sentenza della Corte di cassazione che impone a due scuole paritarie di Livorno al pagamento dell’Ici/Imu induce a qualche riflessione. L’articolo 7 del decreto legge sull’Imu parla, senza mezzi termini, di esenzione per gli immobili con funzioni didattiche. La Bocconi ricava solo dai suoi studenti circa 7 milioni di euro e non paga l’Imu,né su di essi, né sui complessi didattici. E a Livorno vanno a vessare le scuole materne delle suore che fanno fatica a tirare avanti. Ma quando vogliamo allinearci agli altri paesi europei dove le scuole non statali, di ispirazione laica o religiosa, sono sostenute sotto il profilo legislativo, economico e fiscale?
Fabiano Bermudez
Proprio quest’ultimo aspetto, molto concreto, con numeri alla portata di tutti, non si riesce a farlo passare per un blocco oppositivo, anche in questo caso, totalmente ideologico. Ed è un’idiozia.
Su troppi fronti, ormai, non si riesce più a fare breccia. I sondaggi valgono per quello che valgono, ma il giorno in cui è uscita la notizia della sentenza, alla domanda di un tg se gli spettatori erano d’accordo con la Corte di cassazione o con la Conferenza episcopale italiana, che nel frattempo aveva protestato, il 75% si dichiarava d’accordo con la prima.
A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diceva qualcuno. Adesso non vorrei che si mettesse la Chiesa italiana con le spalle al muro chiedendo, sotto sotto, di scegliere tra una sistemazione della questione Imu-scuole paritarie e un via libera, di fatto, alla questione delle unioni civili.