Il Movimento cinque stelle non cresce, diminuisce
Nel numero del 7 giugno a pagina 2, nell’articolo di Simone Pitossi c’è la seguente affermazione: «Il Movimento 5 Stelle conferma la crescita di consensi degli ultimi due anni e ottiene il 15,13%…». Con un poco di fatica, ho recuperato i dati che mi sembrano questi: politiche 2013: 24.01%; europee 2014: 16.7%; regionali 2015: 15.13%. Mi sembra che parlare di «conferma della crescita» sia in contrasto netto con i risultati, anche volendo esprimere un apprezzamento per il Movimento 5 Stelle. Si dovrebbe al più parlare di una «conferma della diminuzione…!».
Paolo Maurenzig
Caro Maurenzig, i dati sono corretti. Se volessimo essere pignoli addirittura il risultato dei Cinque stelle all’Europee nel 2014 era stato di 16,68%. Giustamente, rispetto alle politiche del 2013, quello era un calo forte e anche il dato delle ultime regionali conferma la diminuzione. Questo in termini strettamente numerici, che hanno ovviamente il proprio valore. Accanto al dato numerico, c’è però il dato politico. Per i Cinque stelle queste elezioni erano una sorta di prova del nove per verificare se i consensi raccolti a suo tempo erano frutto esclusivo di un voto di protesta oppure se si poteva immaginare un’adesione più convinta al Movimento. Fatto sta che anche in termini puramente numerici, per quanto riguarda la Toscana, cinque anni fa i «grillini» non avevano nemmeno un seggio e oggi ne hanno cinque che vanno a comporre la nuova opposizione accanto a sei leghisti. Questa è una novità di non poco conto per una regione come la nostra. Lungi da noi, però, la volontà di «esprimere un apprezzamento per il Movimento cinque stelle».
Andrea Fagioli