Un ministro degli esteri «cattolico»
La prima è quella di una certa unilateralità di giudizio. I cristiani, si dice, sono sensibili solo ad alcune questioni, mentre su altre sono latitanti o quantomeno «distratti». Per esempio, l’impegno (sacrosanto) a difesa della vita deve fare i conti con l’obiezione che si tratta prevalentemente di un impegno per la vita nascente e che come nel caso di Bush una linea antiabortista non basta a guadagnare a un politico il titolo di «amico della vita» se la sua azione non è ugualmente attenta alle mille quotidiane offese che vengono portate alla vita in tutte le sue manifestazioni (condizioni vergognose in cui il nostro nord mantiene il sud del mondo, violazione dei diritti umani, sfruttamento del lavoro ecc.).
Una seconda accusa è quella di condurre battaglie dettate soprattutto o comunque anche dall’interesse, come sul diritto dei genitori a scegliere la scuola per i figli (dietro cui si individua il tentativo di ottenere vantaggi economici per le scuole cattoliche).