Il crocifisso nelle aule scolastiche
Come ormai tutti sanno la norma che dispone l’obbligatorietà di tale esposizione in tutte le aule è pienamente in vigore e non discrezionale, ma ciò nonostante, con il tempo negli ultimi anni i crocifissi sono praticamente del tutto scomparsi dalle scuole italiane, in genere in un primo momento perché tolti dalle loro sedi a esempio da imbianchini frettolosi nel corso del loro lavoro e riposti in armadi dismessi poi infine anch’essi a loro volta rimossi con il loro contenuto da bidelli disattenti e così mai più ricollocati al loro posto per incuria, la quale è divenuta poi con il tempo vero timore, anche se non dichiarato, dei dirigenti per le sicure proteste dei laicisti.
Credo però che nell’affrontare il problema dell’esposizione del crocifisso l’errore sia a questo punto quello di portare la questione sul piano culturale, ideologico e politico, mentre invece a mio parere essa riguarda adesso innanzitutto e soprattutto i dirigenti scolastici (presidi e direttori didattici), che sono tenuti semplicemente e in primo luogo ad applicare le norme di legge in proposito, così come a riguardo di tutte le altre norme di legge. Ne consegue che in caso di evidente non applicazione della legge, in questo come in tutti gli altri casi di evasione dai propri compiti istituzionali da parte del responsabile di un pubblico ufficio, chiunque può denunziare all’autorità giudiziaria tale inadempienza di attuazione, al fine di arrivare alle relative opportune sanzioni nei confronti del dirigente preposto e se necessario addirittura a sentenza di esecuzione coatta nei suoi confronti.
Utenti della scuola e semplici cittadini informati dei fatti possono pertanto sporgere denunzia ai competenti organi giudiziari riguardo alla non applicazione della legge da parte dei singoli dirigenti scolastici di cui sono a conoscenza. Essi possono inoltre su un altro versante chiedere apposite ispezioni ai dirigenti territoriali dell’istruzione e allo stesso ministro, sempre al fine di perseguire i dirigenti scolastici inadempienti riguardo ai loro compiti e portarli a dare ad essi la dovuta legittima esecuzione.
In tal modo in questo come in tutti gli altri problemi analoghi si uscirà dall’ideologia responsabilizzando direttamente i singoli per quanto non funziona negli ambiti di loro competenza.