Social forum, cattolici strumentalizzati

Caro Direttore,avevo il sospetto, ma adesso dopo che ho ho assistito ai dibattiti organizzati tra Prato e Firenze dal Social Forum Europeo ne ho la certezza. I cattolici sono palesemente usati dal movimento come paravento, sopportati per poter dire a tutti: «Avete visto ci sono anche loro, siamo democratici…», oppure: «La nostra idea di solidarietà è uguale a quella dei cattolici».

Niente di più falso e niente di più meschino. Ho scritto proprio per mettere in guardia i cattolici che in buona fede si stanno facendo strumentalizzare da questi neo comunisti della peggior specie.

Provate a parlare loro di religione e vedete cosa vi rispondono: parole di circostanza, frasi fatte, ma se si gratta appena sotto una superficiale idea di solidarismo apparentemente persino condivisibile esce fuori una realtà che è ben diversa: per loro tutte le religioni sono uguali– ergo nessuna è giusta – ergo ateismo allo stato puro.Questo è il pericolo che si corre dando filo a questi movimenti. Il pericolo del sincretismo religioso, quasi a voler fare una religione mondiale unica che vada bene a tutti pescando un po’ di qua e un po’ di là, tanto per non scontentare nessuno. A queste idee va gridata alta la nostra netta contrarietà. A mio avviso non ci possono essere mezze misure o «arrampicamenti» sugli specchi come anche il vostro giornale ha tentato di fare nell’intento di mantenersi equidistante. Chi non si schiera è complice!Leonardo RosselliPrato Chi non si schiera… con chi? Con chi ha descritto questi giovani come i nuovi unni che avrebbero messo a sacco e fuoco Firenze? Con chi ha sparso parole di odio e violenza chiamando i fiorentini a chiudere a lutto i negozi e a barricarsi in casa? Con chi ha cercato a tutti i costi lo scontro per pura polemica partitica? Toscanaoggi, è vero, non si è mai schierata con questi profeti di sventura. Non ha nascosto i timore per possibili incidenti (condivisi dagli stessi organizzatori), ma ha sempre creduto che la strada vincente (come i fatti poi lo hanno dimostrato) era solo una: quella del dialogo franco e aperto tra movimenti, istituzioni e forze dell’ordine.Certo, quello che va sotto il nome di movimento no-global o new-global è una realtà composita e variegata, spesso anche fortemente contraddittoria. Su molte delle tesi esposte è più che lecito dissentire o avanzare delle riserve. Ma sarebbe miope e ingeneroso non vedere anche il positivo che c’è, come l’ansia di un mondo più giusto, più umano, di un riequilibrio tra nord e sud, di una società dove siano garantiti a tutti i diritti fondamentali, specie in un tempo in cui giustamente ci lamentiamo del disinteresse per l’impegno sociale. I cattolici sono stati strumentalizzati? Riconosco che questo rischio è sempre incombente, così come quello di un certo sincretismo religioso.Ma il loro apporto a questo Social forum, fin dalla fase preparatoria (pensiamo al Convegno delle «Sentinelle del mattino» 2002) non è stato marginale. Anzi, penso che se il movimento ha dimostrato a Firenze una maturità che non aveva testimoniato a Genova è anche perché tanti cattolici hanno saputo portare un loro contributo specifico (penso ad esempio al serrato dibattito tra Alex Zanotelli e Luca Casarini sul tema della non violenza). E chi ha visitato lo spazio di meditazione che una suora coraggiosamente aveva allestito all’ingresso della Fortezza si sarà meravigliato di vederlo gremito da tanti giovani in cerca di una parola di spiritualità.