Islam, le falle del Magistero

Caro Direttore,sono un assiduo lettore di Toscanaoggi, che segue con particolare attenzione la vita della mia diocesi attraverso l’inserto di «Vita Nova». Sul numero del 5 gennaio scorso è apparsa una lettera del sig. Umberto Martini di Massa sui rapporti fra Islam e Cristianesimo: una lettera che, secondo me, rivela un’appassionata preoccupazione per i problemi d’apostolato che ci riguardano, nonché una partecipe attenzione ai pericoli che l’attuale «mare in tempesta» rappresenta per la nostra «barca».

La risposta è, sempre secondo la mia personale (e anche rispettabilissima) opinione, un condensato di ipse dixit che si conclude con una, non corretta, categorica affermazione – che oltretutto – contrasta, nel modo e nel merito, con quanto si era andati argomentando.

Ed è proprio sul rigo e mezzo con cui si chiude la risposta che gradirei avere un parere: «Questa è la Chiesa, mentre le sue, pur rispettabilissime, sono solo opinioni personali».Non so se il sig. Umberto Martini sia rimasto soddisfatto (ed edificato) dalla risposta ricevuta e se le sue convinzioni siano mutate: da parte mia sono sconcertato di come vengono sbrigativamente liquidati coloro che si permettono di avere convinzioni che non collimano con quelle del cardinale Martini, o che avvertono in comportamenti di colendissimi pastori, ed anche in documenti vaticani, pericolose falle che, secondo lo spirito d’intelligenza e d’intelletto dato loro, potrebbero mettere in grave pericolo la sicurezza della «navigazione». Troppe volte la nostra Chiesa terrena, cioè i suoi pastori, hanno preso grosse cantonate che sono costate tanto sangue innocente, salvo poi pentirsi amaramente delle scelte fatte, per cui penso sarebbe bene che i responsabili si decidessero, finalmente, ad ascoltare anche quei poveri «ezechiele» che danno fiato alle trombe così come vien loro dato: anche questi sono «Chiesa» o no?Da parte mia, in quanto al concetto di Chiesa, mi rimetto a quanto il Concilio di Nicea propone: «credo» la «Chiesa», soprannaturale (terrena e celeste) della comunione dei santi, una, santa, cattolica, apostolica. E se proprio si può aggiungere qualcosa: mariana e pietrina. In quanto, poi, agli attuali arcivescovi di Milano e di Treviso, che ci viene assicurato non sono degli «sprovveduti» e che si sono mossi seguendo l’esempio del nostro papa, Giovanni Paolo II, nonché le indicazioni dell’ultimo Concilio, mi vien di ricordare quello che Gesù dice a proposito dei figli delle tenebre più scaltri dei figli della luce, perché non vorrei che, fidando troppo nell’essere «figli di Abramo», dovessimo scoprire troppo tardi che esistono figli di Abramo più figli di Abramo degli altri.Italo Giulio BaroniPisa Caro Direttore,io non rinnoverò l’abbonamento a Toscanaoggi a causa sua. Probabilmente sarò un cattivo cristiano ma io sono solito dire che i santi sono in Paradiso e noi, comuni mortali, ci possiamo permettere qualche distinguo. Mi sono trovato spesso in disaccordo con Lei riguardo il problema degli islamici e ritengo che le sue idee siano assolutamente non condivisibili ed estremamente pericolose. Quello islamico al momento è veramente un problema e lo abbiamo dentro casa anzi, io lo ritengo l’unico problema poiché altre religioni presenti nel nostro territorio passano quasi inosservate dalla discrezione con cui operano. Abbiamo superato da un pezzo il momento di dire basta e Lei ancora non ha capito a quali rischi andiamo incontro (per la verità siamo già in una situazione molto delicata).Condivido pienamente quanto scritto dal sig. Umberto Martini su Toscanaoggi del 5 gennaio 2003. Non ho apprezzato per niente la sua risposta. Io sono un grandissimo sostenitore del Santo Padre e del card. Martini ma questo non vuol dire che non possa avere qualche idea personale «sempre rivolta a salvaguardare il mio credo». Lei o non si è accorto o fa finta di non accorgersi di quello che sta accadendo intorno a noi cristiani a opera delle frange fanatiche (e sono veramente tante) di questa gente. È arrivato da un pezzo il momento di dire basta. Io non sono disposto a porgere l’altra guancia. sarò apertissimo al dialogo solo quando la controparte sarà «chiaramente» aperta al dialogo sui rispettivi diritti e doveri. Ritengo che questo non avverrà mai perché per loro non contiamo niente ed io mi comporterò di conseguenza.È veramente necessario uno scatto d’orgoglio perché dobbiamo essere orgogliosi di essere cristiani, ma quando le ho scritto in proposito Lei non ha pubblicato le lettere perché le riteneva provocatorie (di fatto le ha censurate): questo è successo più volte. Se sbaglio nel mio comportamento che il Signore mi perdoni ma io cercherò sempre di difenderlo. Le non va bene come Direttore responsabile, perché tiene conto solo delle sue idee. So bene che non pubblicherà questa lettera.Alano MaffucciQuarata (Ar) Questi due lettori, anche se con tono diverso, ripropongono il problema della presenza musulmana in Italia, ne evidenziano i pericoli e si chiedono come porsi di fronte a questo fenomeno che ormai ci coinvolge da vicino e che realisticamente ci coinvolgerà sempre più, perché di fatto stiamo andando verso una società multi-etnica e multi-religiosa. Questa presenza inoltre ci interpella e ci impegna anche come comunità cristiana.Ma proprio perché il fenomeno è complesso l’approccio deve essere culturalmente serio e richiede opportune precisazioni. Anche in questo caso i luoghi comuni non aiutano.1) La presenza musulmana in Italia è per ora abbastanza limitata, anche se in crescita. Secondo le stime della Caritas (Dossier 2002) i musulmani non sarebbero più di 600 mila, mentre in Toscana sarebbero circa 30 mila con luoghi di culto in varie città della regione. Questi flussi sono stati più volte analizzati e commentati dal Settimanale.2) Quando parliamo di mondo musulmano si impongono alcune necessarie distinzioni. Franco Cardini – che ne è profondo conoscitore – è intervenuto più volte, ricordando che si tratta di un mondo molto variegato sia dal punto di vista religioso che politico-culturale e che i gruppi che possiamo definire integralisti o terroristi sono per ora minoritari ed è importante contrastarli con vigore e isolarli, anche evitando sul piano internazionale azioni politiche o militari che possano alimentarli.3) Per quanto concerne le dichiarazioni del Concilio e del Magistero pontificio non possono certo essere considerate – come afferma Italo Baroni – «pericolose falle che mettono in pericolo la sicurezza della navigazione». Per un cattolico sono orientamenti non trascurabili né minimizzabili e in larga misura vincolanti. Riaffermo quindi quanto scritto nella risposta a Martini: «questa è la Chiesa, le sue sono opinioni personali pur rispettabilissime». Vi sono poi dichiarazioni e prese di posizione di singoli vescovi. Toscanaoggi ha via via riportato quelle che potevano aiutare per un approccio serio al problema, non trascurando certo le voci che all’interno dell’episcopato evidenziano una posizione più articolata, come quella espressa in più occasioni dal card. Biffi (Toscanaoggi 15 ottobre 2000).4) Il necessario dialogo con i musulmani deve svolgersi sempre con spirito di fratellanza e di rispetto grande, ma ha alcune condizioni, anche queste più volte richiamate. La chiarezza della propria identità e un forte senso di appartenenza sono presupposti per dialogare fattivamente con minoranze in genere molto motivate. E i musulmani sembrano apprezzare questo atteggiamento: spesso infatti rimproverano i cristiani di esserlo poco. I cristiani devono sempre comunque essere annunziatori, soprattutto con la vita e con le opere, di Gesù Cristo, figlio di Dio, morto e risorto per noi.Queste sono le linee alle quali ci ispiriamo nell’affrontare questo problema. E ci sembrano valide, anche se ovviamente possono essere non condivise. Proprio per questo il Settimanale si offre anche come luogo di confronto e di dibattito e questa pagina ne è settimanalmente specchio. Diffondiamo in questo modo «idee estremamente pericolose»? Non ci sembra, nonostante il parere del sig. Maffucci col suo perentorio invito a ritirarci a vita privata!Prosegui il dibattito sul nostro Forum