Perché sul fumo la Chiesa tace?

Caro Direttore, «Il fumo uccide» e ancora «fumare in gravidanza fa male al bambino» così sta scritto in ogni pacchetto di sigarette. «Uomo avvisato mezzo salvato», così il proverbio. Intanto però imperterrita, continua la produzione di sigarette. E la Chiesa? Tace? Sappiamo che, come nulla fosse, anche dei preti e dei vescovi fumano placidamente. Sono provocante? Del resto provocare non è sempre un male, talvolta può essere carità e… dovere. Per questo ho deciso di scriverle.Proprio domenica, addirittura, nel banco di una sacrestia era rimasto un pacchetto di sigarette. Un fedele lo ha preso e, guarda caso, lo ha portato a me. Purtroppo ce l’aveva lasciato il prete che, fumatore incallito, non aveva resistito ad accendere la sigaretta subito dopo aver deposto i sacri paramenti. Così mi è stato riferito da quel tale. Sono rimasto incredulo. Sdrammatizzando la cosa, ho così risposto: «Se è vero quello che tu mi riferisci forse era intenzione di quel sacerdote incensare le sacre specie pocanzi ricevute». Caro Direttore, quando anche la Chiesa, come ha fatto e fa per la droga, si deciderà a prendere una netta posizione pastorale e (a mio avviso) anche morale contro il tabagismo? L’abuso del tabacco non potrebbe rientrare nel comandamento «non uccidere»? Ora, a costo di sembrare un ridicolo credulone e quindi pagando di persona, voglio rivelarle, circa il fumo, una «profezia» niente poco di meno fatta da Gesù stesso ad una nascosta, sofferentissima creatura, tuttora vivente. Eravamo nel lontano 1956 quando la conobbi per la prima volta. Di questa persona me ne avevano parlato (ed in positivo) alcuni medici, qualche sacerdote ed un vescovo. Essa vedendomi due dita leggermente ingiallite, mi fissò con uno sguardo serio e severo. Senza preamboli mi disse: «Lei fuma eh?! Smetta, perché Gesù non vuole essere toccato dai suoi ministri con certe dita». Io, non riuscendo a trattenere una risata, le risposi: «II mio medico mi ha detto che qualche sigaretta fa bene, è distensiva». Lei replicò subito: «Gesù mi ha anche detto che verrà la scienza medica a smentire tutto e a dire che il fumo fa male, solamente male, e sempre gran male». Avendo saputo dal suo parroco che questa singolare persona (oggi circa novantenne) era davvero una mistica, finii per credere a queste sue affermazioni smettendo subito di fumare. Ora che quelle parole «profetiche» si sono avverate ho deciso di scrivere questa lettera. Sono pronto ad essere considerato credulone e pazzerello. Tutto a gloria di Dio e…. a salvezza dei fumatori.Don Duilio SgreviPieve a Quarto (Ar)

In effetti la Chiesa finora non è stata molto sensibile a questo problema, limitandosi a condannarne gli abusi. Nel «Catechismo», dopo aver ricordato al n. 2288 che «La vita e la salute fisica sono beni preziosi donati da Dio» afferma solo che «La virtù della temperanza dispone ad evitare ogni sorta di eccessi, l’abuso dei cibi, dell’alcool, del tabacco e dei medicinali» (CCC 2290). Anche il card. Dionigi Tettamanzi, in un’intervista al «Corriere della Sera» del 21 settembre 2002, dopo aver ricordato le evidenze mediche dei danni alla salute causati dal fumo e aver sottolineato la contraddizione di uno Stato che da una parte combatte e dall’altra promuove l’uso del tabacco, si pone sulla stessa linea: «Dal punto di vista oggettivo l’uso abituale e con dosi rilevanti di fumo, in quanto costituisce una reale gravità per i danni alla salute propria e altrui, è considerato gravemente immorale».