La vocazione cristiana: vivere uniti a Cristo nella santa Chiesa

La rinascita del nuovo uomo esige che sia ridotto in polvere l’uomo corrotto dal peccato. Le immagini della tomba e del grembo materno riferite al fonte, sono infatti assai incisive per esprimere quanto di grande avviene attraverso i semplici gesti del Battesimo. Se i nostri genitori ci hanno generato alla vita terrena, la Chiesa ci ha rigenerato alla vita eterna nel Battesimo.

Anche su ciascuno di noi, rinati dall’acqua e dalla Spirito Santo, il Padre celeste fa risuonare con infinito amore la sua voce che dice: «Tu sei il mio figlio amato» (Mt 3,17). Questa voce paterna, impercettibile all’orecchio, ma ben udibile dal cuore di chi crede, ci accompagna per tutta la vita, senza mai abbandonarci. Rinati figli di Dio lo siamo per sempre! Il Battesimo infatti non si ripete, perché imprime un sigillo spirituale indelebile. Questo sigillo – ci ricorda il «Catechismo della Chiesa Cattolica»  – non viene cancellato da alcun peccato, sebbene il peccato impedisca al Battesimo di portare frutti di salvezza. Incorporati a Cristo per mezzo del Battesimo, i battezzati vengono dunque conformati a Lui «il primogenito di molti fratelli» (Rm 8,29). Mediante l’azione dello Spirito Santo, il Battesimo purifica, santifica, giustifica, per formare in Cristo, di molti, un solo corpo. Lo esprime l’unzione crismale «che è segno del sacerdozio regale del battezzato e della sua aggregazione alla comunità del popolo di Dio».

La vocazione cristiana sta tutta qui: vivere uniti a Cristo nella santa Chiesa,  consacrati per svolgere la medesima missione. Animato dall’unico Spirito, infatti, l’intero Popolo di Dio partecipa delle funzioni di Gesù Cristo, Sacerdote, Re e Profeta e porta le responsabilità che ne derivano. Cosa significa partecipare al sacerdozio regale e profetico di Cristo? Significa fare di sé un offerta gradita a Dio, rendendogli testimonianza per mezzo di una vita di fede e di carità, ponendola al servizio degli altri, sull’esempio del Signore Gesù.