Casa, lavoro, cibo, acqua siano accessibili a tutti
Dio conceda lumi e ispirazioni al vostro incontro – ha esordito il Papa – per promuovere l’inclusione, la difesa dell’ambiente ed uno sviluppo umano integrale. L’azione politica ed economica è un’attività prudenziale, guidata da un concetto perenne di giustizia e che tiene sempre presente che, prima e aldilà di piani e programmi, ci sono donne e uomini concreti, uguali ai governanti, che vivono, lottano e soffrono, e devono esser protagonisti del loro proprio destino. Lo sviluppo umano integrale e il pieno esercizio della dignità umana non possono essere imposti. Vanno costruiti e realizzati da ciascuno, da ciascuna famiglia, in comunione con gli altri esseri umani e in una giusta relazione con gli ambiti in cui cresce la socialità umana: amici, comunità, villaggi e comuni, scuole, imprese e sindacati, province, nazioni.
In quest’ottica, pertanto, lo sviluppo economico locale sembra essere la risposta più adeguata alle sfide che ci presenta un’economia globalizzata e spesso crudele nei suoi risultati. Ho segnalato all’ONU che la misura e l’indicatore più semplice dell’adempimento della nuova «Agenda» per lo sviluppo sarà l’accesso effettivo, pratico e immediato, per tutti, ai beni materiali e spirituali indispensabili: abitazione, lavoro dignitoso e debitamente remunerato, alimentazione appropriata e acqua potabile; libertà religiosa e, più in generale, libertà di spirito e di educazione.
Aggiungo che l’unico modo di ottenere veramente e in maniera permanente questi obiettivi è lavorare a livello locale. Nei miei incontri con i movimenti popolari e con le cooperative italiane ho ricordato e promosso queste idee, che si possono riassumere in due assiomi: «il piccolo è bello», «il piccolo è efficace». Le ricorrenti crisi mondiali hanno dimostrato come le decisioni economiche che, in genere, cercano di promuovere il progresso di tutti tramite la generazione di nuovi consumi e il costante incremento del profitto siano insostenibili per lo stesso andamento dell’economia globale. Si deve anche precisare che esse sono di per sé immorali, dal momento che lasciano al margine ogni domanda su ciò che è giusto e ciò che davvero serve al bene comune. Le discussioni politiche ed economiche pubbliche e private devono invece interrogarsi su come integrare i criteri etici nei sistemi e nelle relazioni.