San Filippo Neri, l’apostolato dell’amicizia
Il suo percorso esistenziale – ha esordito il Papa – è stato profondamente segnato dal rapporto con la persona di Gesù Cristo e dall’impegno di orientare a Lui le anime affidate alla sua cura spirituale. Da questa fervida esperienza di comunione con il Signore Gesù nasceva l’Oratorio, realtà ecclesiale fondata su un’intensa e gioiosa vita spirituale: preghiera, ascolto e conversazione sulla Parola di Dio, preparazione a ricevere i Sacramenti, formazione cristiana attraverso la storia dei Santi e della Chiesa, opere di carità a favore dei più poveri.
Padre Filippo, nel suo metodo formativo, seppe servirsi della fecondità dei contrasti: innamorato dell’orazione intima e solitaria, egli insegnava nell’Oratorio a pregare in fraterna comunione; fortemente ascetico nella sua penitenza anche corporale, proponeva l’impegno della mortificazione interiore improntata alla gioia e alla serenità del gioco; appassionato annunciatore della Parola di Dio, fu predicatore tanto parco di parole da ridursi a poche frasi quando lo coglieva la commozione. Questo è stato il segreto che fece di lui un autentico padre e maestro delle anime. La sua paternità spirituale traspare da tutto il suo agire, caratterizzato dalla fiducia nelle persone, dal rifuggire dai toni foschi ed accigliati, dallo spirito di festosità e di allegria, dalla convinzione che la grazia non sopprime la natura, ma la sana, la irrobustisce e la perfeziona.
San Filippo Neri rimane inoltre un luminoso modello della missione permanente della Chiesa nel mondo. La prospettiva del suo approccio al prossimo, per testimoniare a tutti l’amore e la misericordia del Signore, può costituire un valido esempio per vescovi, sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici. Fin dai primi anni della sua presenza a Roma, egli esercitò un apostolato della relazione personale e dell’amicizia, quale via privilegiata per aprire all’incontro con Gesù e il Vangelo. Amava la spontaneità, rifuggiva dall’artificio, sceglieva i mezzi più divertenti per educare alle virtù cristiane, al tempo stesso proponeva una sana disciplina che implica l’esercizio della volontà per accogliere Cristo nel concreto della propria vita. Sua profonda convinzione era che il cammino della santità si fonda sulla grazia dell’incontro con il Signore, accessibile a qualsiasi persona che lo accolga con lo stupore dei bambini.