L’essenziale è la misericordia
La Chiesa, pertanto, si comporta come Gesù, insegna con l’esempio, e le parole servono per illuminare il significato dei suoi gesti. La madre Chiesa ci insegna a dare da mangiare e da bere a chi ha fame e sete, a vestire chi è nudo. E come lo fa? Lo fa con la testimonianza di tanti santi e sante che hanno fatto questo in modo esemplare, ma lo fa anche con l’agire di tantissimi papà e mamme, che insegnano ai loro figli che ciò che avanza a noi non è per noi è per chi manca del necessario. La madre Chiesa insegna a stare vicino a chi è malato.
Quanti santi e sante hanno servito Gesù in questo modo! E quanti semplici uomini e donne, ogni giorno, mettono in pratica quest’opera di misericordia in una stanza d’ospedale, o di una casa di riposo, o nella propria abitazione, assistendo una persona malata. La nostra madre Chiesa insegna a stare vicino a chi è in carcere. La misericordia supera ogni muro, ogni barriera, e ti porta a cercare sempre il volto dell’uomo. Ed è la misericordia che cambia il cuore e la vita, che può rigenerare una persona e permetterle di inserirsi in modo nuovo nella società.
La madre Chiesa insegna a stare vicino a chi è abbandonato e muore solo. E’ ciò che ha fatto la beata Teresa per le strade di Calcutta; è ciò che hanno fatto e fanno tanti cristiani che non hanno paura di stringere la mano a chi sta per lasciare il mondo.
Così la Chiesa è madre, insegnando ai suoi figli le opere di misericordia. Lei ha imparato da Gesù questa via, ha imparato che questo è l’essenziale per la salvezza. Non basta fare il bene a chi ci fa del bene. Per cambiare il mondo bisogna fare del bene a chi non è in grado di ricambiarci, come ha fatto il Padre per noi, donandoci Gesù. Quanto abbiamo pagato noi per la nostra redenzione? Niente, tutto gratuito! Fare il bene senza aspettare qualcos’altro in cambio. Così ha fatto il Padre con noi e noi dobbiamo fare lo stesso.