Giovani verso Cracovia, meditando le Beatitudini
Il Pontefice ha ringraziato l’episcopato locale per aver dedicato la riflessione dell’incontro alla novità, alla purezza e all’intensità presenti nel passo delle Beatitudini (Mt 5,3-12) e ha riproposto loro il percorso triennale di preparazione spirituale in vista della prossima GMG in programma a Cracovia nel 2016.
Del resto – ha aggiunto Papa Francesco – quello delle Beatitudini è un testo straordinario in cui poter trovare un vero programma di vita, che può servire da guida nel cammino verso la felicità autentica.
Le Beatitudini di Gesù sono rivoluzionarie poiché presentano un modello di felicità contrario alla logica di questo mondo. Coloro, infatti, che Gesù proclama «beati» sono considerati, inutili, «perdenti»; ciò che il mondo glorifica è il successo, il potere fine a se stesso e l’autoaffermazione a spese di altri. Nel Discorso della Montagna, invece, Gesù propone una definizione molto diversa di quello che significa essere beati. Indica la via verso la vita e la felicità vere, la via che Egli stesso ha seguito.
Di fatto, Gesù stesso è la via! Per tutta la sua esistenza ha mostrato in modo concreto come vivere ciascuna delle Beatitudini. Una volta contemplato Gesù nella sua povertà, nella sua purezza di cuore e nella sua misericordia, non esiteremo a intraprendere il cammino per la felicità autentica.
Il Pontefice ha rivolto l’invito a iniziare l’appassionante itinerario dei discepolato rivolto ai giovani, i quali per definizione vogliono vivere esperienze diverse. Bisogna prendere Dio in parola. Si deve dire no a una cultura effimera, superficiale, usa e getta; una cultura che presume che voi non siate abbastanza forti, che non siate capaci di affrontare grandi sfide nella vostra vita. Sull’esempio del Beato Pier Giorgio Frassati, vi esorto a pensare in grande, perché vivere senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una battaglia continua la verità, non è un vivere, ma vivacchiare.
Concludendo ha espresso l’augurio di poter sperimentare una gioia che sia nuova, pura e intensa, cioè quella gioia che si può trovare solo in Gesù.