La Chiesa incoraggia chi combatte la criminalità

Al riguardo – ha continuato il Papa – la funzione dell’Interpol, che possiamo definire un presidio di sicurezza internazionale, riveste notevole importanza in vista della realizzazione del bene comune, perché la società giusta esige anche l’ordine ed il rispetto delle norme per una pacifica e serena convivenza civile. La Chiesa e la Santa  Sede – ha detto ancora Benedetto XVI – incoraggiano quanti si adoperano per combattere la piaga del crimine in questa nostra realtà che assomiglia sempre più ad un «villaggio globale». Le forme più gravi delle attività delinquenziali possono essere individuate nel terrorismo e nella criminalità organizzata. Il terrorismo da strategia sovversiva tipica di alcune organizzazioni estremistiche finalizzata alla distruzione delle cose e all’uccisione delle persone, si è trasformato in una rete oscura di complicità politiche, utilizzando anche sofisticati mezzi tecnici, ingenti risorse finanziarie ed elaborando progetti su vasta scala.

Dal canto suo – ha aggiunto il Pontefice – la criminalità organizzata prolifera nei luoghi della vita quotidiana e spesso agisce e colpisce al buio, al di fuori di ogni regola; realizza i suoi affari attraverso numerose azioni illecite e immorali come la tratta delle persone, i traffici di beni o di sostanze, quali la droga, le armi, le merci contraffatte, giungendo anche al traffico di farmaci, utilizzati in gran parte dai poveri, che uccidono invece di curare. La collaborazione internazionale contro la criminalità non può esaurirsi con operazioni di polizia. E’ essenziale – ha continuato il Papa – che la pur necessaria attività repressiva sia accompagnata da una coraggiosa e lucida analisi delle motivazioni soggiacenti a tali inaccettabili delitti; si deve prestare speciale attenzione ai fattori di esclusione sociale e di indigenza che persistono nella popolazione e che costituiscono un veicolo di odio. Occorre, perciò, un particolare impegno sul piano politico e pedagogico per risolvere i problemi che possono aumentare la violenza e per favorire le condizioni affinché essa non nasca e non si sviluppi. Sconfiggere la violenza – ha concluso – non è compito soltanto delle forze dell’ordine, ma della società nel suo complesso.