Portare pace tra i cristiani

DI ANDREA DRIGANI

Nella solennità di Cristo Re, Papa Benedetto XVI, durante la concelebrazione eucaristica da lui presieduta nella Basilica di San Pietro, ha consegnato ai 23 nuovi porporati l’anello cardinalizio.

All’omelia il Pontefice ha rammentato che la Chiesa è depositaria del mistero di Cristo, lo è in tutta umiltà e senza ombra di orgoglio o arroganza, perché si tratta del dono massimo che ha ricevuto senza alcun merito e che è chiamata ad offrire gratuitamente all’umanità di tutti i tempi, come orizzonte di significato e di salvezza. Il nostro compito – ha detto ancora Benedetto XVI rivolgendosi ai cardinali – è quello di annunciare al mondo la verità cristiana, speranza per ogni persona e per tutte le genti. Il Papa ha poi ricordato che, sulla scia del Concilio Vaticano II, i suoi predecessori (Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II) sono stati autentici araldi della regalità di Cristo nel mondo contemporaneo ed ha rilevato di poter contare sempre sul Collegio cardinalizio per portare a compimento questo ruolo di annuncio, fondamentale per il ministero petrino.

Unito a questa missione – ha proseguito il Pontefice – vi è un aspetto che vorrei toccare ed affidare alla vostra preghiera: quello della pace fra tutti i discepoli di Cristo, come segno della pace che Gesù è venuto ad instaurare nel mondo. L’apostolo San Paolo fa presente che a Dio è piaciuto «rappacificare» l’universo mediante la croce di Cristo. Ebbene – ha affermato il Papa – la Chiesa è quella porzione del genere umano in cui si mostra già la regalità di Cristo, che ha come manifestazione privilegiata la pace. È la nuova Gerusalemme, ancora imperfetta perché pellegrina sulla terra, ma in grado di anticipare, in qualche modo, la Gerusalemme celeste.

Il Salmo 121 – ha notato Benedetto XVI – esprime bene l’ardente canto d’amore per la Chiesa che tutti i cardinali portano certamente nel cuore. Trovino in voi piena adesione le parole del Salmista: «Domandate pace per Gerusalemme».  A voi  – ha osservato – che avete dedicato la vostra vita al servizio della Chiesa ed ora siete chiamati ad assumere in essa un compito di più alta responsabilità. La preghiera per la pace e l’unità costituisca – ha concluso il Pontefice – il vostro primo e principale incarico, affinchè la Chiesa sia «salda e compatta», segno e strumento di concordia per tutti gli esseri umani.