Il «piccolo gregge» dei cattolici del Caucaso
di Andrea Drigani
Giovedì 24 aprile Papa Benedetto XVI ha ricevuto, per la visita «ad limina», gli Ordinari della regione del Caucaso (Armenia, Azerbaigian e Georgia). Nel suo discorso il Pontefice ha ricordato che le vicende travagliate del secolo scorso non hanno spento la fiamma del Vangelo che, nel corso delle generazioni, ha trovato nel Caucaso un terreno fertile, pur non essendo mancate contrapposizioni violente, sia interne che provenienti dall’esterno, che hanno provocato molte vittime tra le quali la Chiesa annovera non pochi martiri della fede.
Dopo la fine dell’Unione Sovietica – ha detto ancora il Papa – vi sono stati significativi cambiamenti, ma rimangono ancora difficili situazioni: molti sono i poveri, i disoccupati ed i rifugiati, che le guerre hanno allontanato dalle loro case, lasciandoli in balia della precarietà. La vostra attività pastorale – ha continuato il Pontefice – si dispiega in un territorio nel quali sono presenti tante sfide sociali e culturali, e dove la comunità cattolica costituisce un «piccolo gregge», che vive la propria fede a contatto con altre confessioni cristiane ed altre religioni (coesistono, infatti, cattolici di rito armeno, latino e caldeo, con ortodossi, armeni-apostolici, ebrei e musulmani), con le quali è importante che continuino e si intensifichino i rapporti. Occorre poi impedire – ha proseguito Benedetto XVI – che, laddove il regime comunista non riuscì ad erodere l’identità cattolica, forme insidiose di pressioni possano indebolire in taluni il senso di appartenenze ecclesiale, pertanto è da auspicare che alle comunità cattoliche venga riconosciuta la personalità giuridica per poter operare più pienamente e liberamente. Auspico inoltre – ha aggiunto il Papa – che a seguito del dialogo in corso tra cattolici ed ortodossi, cresca quella fraternità che deve caratterizzare le relazioni tra Chiese rispettose l’una dell’altra, nonostante le differenze che tuttora permangono. Il Pontefice ha poi rammentato l’impegno per le vocazioni sacerdotali e la formazione del clero, nonchè il sostegno alle famiglie che sono le cellule vive del popolo di Dio, e l’esercizio delle attività caritative svolte con spirito evangelico. Cari fratelli – ha concluso – La Vergine Maria vi faccia ottenere il dono dell’unità e dell’armonia, affinchè camminando in nome di Cristo possiate costruire insieme, al di la delle diversità, una società dove regni la giustizia e la pace.