L’obiettivo del dialogo interreligioso: cercare la verità
di Andrea Drigani
Sabato 7 giugno Papa Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti all’assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, del quale è presidente il cardinale Jean-Louis Tauran. L’obiettivo più ampio del dialogo – ha esordito il Pontefice – è scoprire la verità e la sua motivazione è la carità, in ottemperanza alla missione divina affidata alla Chiesa da nostro Signore Gesù Cristo. Ha rammentato che il suo predecessore Paolo VI, nell’Esortazione Apostolica «Evangelii nuntiandi», al n.78, aveva scritto che la responsabilità principale della Chiesa è il servizio alla verità. È l’amore – ha detto il Papa – che esorta ogni credente ad ascoltare e a cercare aree di collaborazione, e che incoraggia i cristiani, nel confronto con i seguaci di altre religioni a proporre, non a imporre, la fede in Cristo che è «la via, la verità e la vita» (Gv 14,16). La grande proliferazione di incontri interreligiosi nel mondo – ha continuato il Pontefice – richiede discernimento. A partire dal Concilio Vaticano II si è prestata attenzione – ha detto ancora Benedetto XVI – agli elementi spirituali che le diverse tradizioni religiose hanno in comune; in numerosi modi, questo ha contribuito a edificare ponti di comprensione al di là dei confini. Ma – ha aggiunto il Papa – esistono anche questioni di interesse pratico quali l’identità degli interlocutori, l’educazione religiosa nelle scuole, la conversione, il proselitismo, la reciprocità, la libertà religiosa ed il ruolo dei responsabili religiosi nella società, che rivestono un grande rilievo ed a cui si deve prestare molta attenzione. È importante evidenziare – ha affermato Benedetto XVI – la necessità di una buona formazione per quanti promuovono il dialogo interreligioso, che per essere autentico deve essere un cammino di fede. È necessario, dunque, che i promotori siano ben formati nelle loro convinzioni e ben informati su quelle degli altri. La collaborazione – ha osservato il Pontefice – offre l’opportunità di esprimere gli ideali più elevati di ogni tradizione religiosa. Assistere i malati, recare soccorso alle vittime dei disastri naturali o della violenza, prendersi cura degli anziani e dei poveri ; questi sono gli ambiti in cui le persone di differenti religioni cooperano. Incoraggio – ha concluso – quanti sono ispirati all’insegnamento delle loro religioni, ad aiutare i membri sofferenti della società.