Discorso all’ambasciatore Usa: il valore della libertà
di Andrea Drigani
Venerdì 2 ottobre Papa Benedetto XVI ha ricevuto, per la presentazione delle lettere credenziali, Miguel Humberto Diaz, nuovo Ambasciatore degli Stati Uniti d’America presso la Santa Sede. Lo scorso anno – ha esordito il Pontefice – durante la mia visita nel suo Paese sono stato lieto di trovarvi una democrazia vibrante, impegnata nel servizio del bene comune e modellata da un’idea di uguaglianza basata sulla dignità donata da Dio e sulla libertà di ogni essere umano. Il coltivare i valori di «vita, libertà e ricerca della felicità» non può più essere considerato – ha aggiunto Benedetto XVI – in termini individualistici o nazionali, ma deve piuttosto essere visto nella prospettiva più elevata dell’interesse dell’intero genere umano.
La libertà, quella libertà a cui gli americani tengono tanto – ha detto ancora il Pontefice – non è solo un dono, ma anche un appello alla responsabilità personale. Il mantenimento della libertà è indissolubilmente legato al rispetto della verità ed alla ricerca di un’autentica prosperità umana. La crisi delle nostre moderne democrazie – ha osservato il Papa – richiede un rinnovato impegno per un dialogo ragionevole, nel discernimento di politiche giuste e sagge rispettose della natura dell’uomo. La Chiesa negli Stati Uniti contribuisce a questo discernimento in particolare attraverso la formazione delle coscienze e il suo apostolato educativo, per mezzo del quale rende un apporto efficace e positivo al dibattito pubblico. Penso soprattutto ad un chiaro approfondimento sulle questioni che toccano la tutela della persona umana, il rispetto dell’inalienabile diritto alla vita dal momento del concepimento alla morte naturale e la protezione del diritto di obiezione di coscienza da parte degli operatori sanitari e, di fatto, di tutti i cittadini.
La Chiesa – ha concluso – insiste sul vincolo inseparabile fra la bioetica e gli altri ambiti dell’etica sociale, perché è convita, secondo l’insegnamento di Giovanni Paolo II, che non ha solidi base una società che da una parte proclama certi valori e dall’altra li contraddice accettando e tollerando disistima e violazione della vita umana.