Medioevo cristiano, il tempo della nascita delle Cattedrali

DI ANDREA DRIGANI

Mercoledì 18 novembre, nel corso dell’udienza generale, Papa Benedetto XVI ha osservato che il Medioevo cristiano, oltre ai capolavori della letteratura teologica, ha originato anche una delle creazioni più elevate della civiltà universale: le cattedrali. Per circa tre secoli, a partire dal secolo XI, si assistette in Europa – ha detto il Pontefice – ad un fervore artistico straordinario. Nacquero così le chiese romaniche, caratterizzate dallo sviluppo longitudinale delle navate per accogliere i fedeli; chiese molto solide, con muri spessi, volte in pietra e linee essenziali. Una novità – ha proseguito Benedetto XVI – è rappresentata dall’introduzione delle sculture. Gli scultori più che preoccuparsi della perfezione tecnica, curarono soprattutto la finalità educativa. Poiché bisognava suscitare nelle anime impressioni forti, sentimenti che potessero incitare a fuggire il vizio e a praticare la virtù, il tema ricorrente era la rappresentazione di Cristo come giudice universale. Sono in genere i portali a offrire questa raffigurazione, per sottolineare che Cristo è la Porta che conduce al Cielo.

Nei secoli XII e XIII a partire dalla Francia – ha continuato il Papa – si diffuse un altro tipo di architettura nella costruzione degli edifici sacri, quella gotica, con due caratteristiche nuove: lo slancio verticale e la luminosità. Lo slancio verso l’alto voleva invitare alla preghiera ed era esso stesso preghiera. Inoltre, con le soluzioni tecniche adottate, i muri perimetrali potevano essere traforati e abbelliti da vetrate policrome, in altre parole le finestre diventavano grandi immagini luminose. Il Pontefice ha concluso sottolineando due elementi dell’arte romanica e gotica utili anche per noi. Il primo: i capolavori artistici nati in Europa nei secoli passati sono incomprensibili se non si tiene conto dell’anima religiosa che li ha ispirati. Il secondo: la forza dello stilo romanico e lo splendore delle cattedrali gotiche ci rammentano che la «via pulchritudinis», la via della bellezza, è un percorso privilegiato ed affascinante per avvicinarsi al Mistero di Dio.