Il discorso alle Accademie: offrire verità e speranza

DI ANDREA DRIGANI

Giovedì 28 gennaio Papa Benedetto XVI ha ricevuto i rappresentanti delle sette Accademie Pontificie (di San Tommaso d’Aquino, di Teologia, di Archeologia, «Cultorum martyrum», Mariana Internazionale, dell’Immacolata, dei Virtuosi del Pantheon). Il compito e la responsabilità delle Accademie Pontificie – ha detto il Papa – è quello di servire la Chiesa e la Santa Sede , rinnovando nel tempo presente il ricco e diversificato impegno che già ha prodotto preziosi frutti anche nel recente passato. Benedetto XVI ha poi osservato che l’odierna cultura risente fortemente di una visione dominata sia dal relativismo e dal soggettivismo, sia da metodi e atteggiamenti che danneggiano la serietà della ricerca e della riflessione, e di conseguenza, anche del dialogo e della comunicazione personale.

Appare, pertanto urgente e necessario – ha continuato il Pontefice – ricreare le condizioni essenziali di una reale capacità di approfondimento nello studio, perche ragionevolmente ed efficacemente ci si confronti sulle diverse problematiche, nella prospettiva di una crescita comune e di una formazione che promuova l’uomo nella sua integralità e completezza.

Alla carenza di punti di riferimento morali – ha proseguito Benedetto XVI – che penalizza particolarmente la giovani generazioni, deve corrispondere un’offerta ideale e pratica di valori e di verità, di ragioni forti di vita e di speranza, che possa e debba interessare tutti. San Tommaso d’Aquino – ha affermato il Papa – è un modello sempre attuale a cui ispirare l’azione delle Accademie Pontificie. Egli lasciò già nei suoi contemporanei un ricordo profondo e indelebile, proprio per la straordinaria finezza e acutezza della sua intelligenza e la grandezza e originalità del suo genio.

Il pensiero e la testimonianza di San Tommaso d’Aquino – ha aggiunto il Pontefice – ci suggeriscono di studiare con grande attenzione i problemi emergenti per offrire risposte adeguate e creative. Fiduciosi nella possibilità della ragione umana, nella piena fedeltà all’immutabile «depositum fidei», occorre – ha concluso il Papa – attingere sempre alle ricchezze della Tradizione, nella costante ricerca della verità delle cose.