La Quaresima ci invita a seguire Cristo sulla via dell’umiltà

di ANDREA DRIGANI

Mercoledì 17 febbraio Papa Benedetto XVI ha presieduto il rito della benedizione ed imposizione delle ceneri nella Basilica di Santa Sabina all’Aventino. Nell’omelia ha osservato che i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto della Giudea, furono per Lui un tempo di silenzio e di digiuno per abbandonarsi completamente al Padre. Inoltrarsi nel deserto e rimanervi a lungo – ha proseguito il Pontefice – significava esporsi volontariamente agli assalti del nemico ed ingaggiare con lui la battaglia in campo aperto, sfidarlo senza altre armi che la fiducia sconfinata nell’amore potente del Padre.

Non fu un atto di orgoglio – ha detto il Papa – ma una scelta di umiltà, coerente con l’Incarnazione. Tutto questo il Signore Gesù lo ha fatto per noi. Lo ha fatto per salvarci, e al tempo stesso per mostrarci la via per seguirlo. La salvezza, infatti – ha continuato Benedetto XVI – è grazia di Dio, ma per avere effetto nella nostra esistenza richiede il nostro assenso, un’accoglienza dimostrata nei fatti, cioè nella volontà di vivere come Gesù, di camminare dietro a Lui. Seguire Gesù nel deserto quaresimale è dunque condizione necessaria per partecipare alla sua Pasqua, al suo «esodo».

Adamo fu cacciato dal Paradiso terrestre, simbolo della comunione con Dio; ora – ha aggiunto il Pontefice – per ritornare a questa comunione e dunque alla vera vita, la vita eterna, bisogna attraversare il deserto, la prova della fede. Non da soli, ma con Gesù! Lui , come sempre, ci ha preceduto e ha già vinto il combattimento contro lo spirito del male. Ecco il senso della Quaresima, tempo liturgico che ogni anno ci invita a rinnovare la scelta di seguire Cristo sulla via dell’umiltà per partecipare alla sua vittoria sul peccato e sulla morte. Il peccato – ha concluso il Papa – è la malattia mortale entrata ben presto ad inquinare la terra benedetta che è l’essere umano. Creato ad immagine del Santo e del Giusto, l’uomo ha perduto la propria innocenza ed ora può ritornare ad essere giusto solo grazie alla giustizia di Dio, la giustizia dell’amore che, come scrive San Paolo, «si è manifestata per mezzo della fede in Cristo».