La Chiesa è portatrice di un messaggio che si cala nella storia

DI ANDREA DRIGANI

Venerdì 21 maggio Papa Benedetto XVI ha ricevuto i componenti del consiglio superiore delle Pontificie Opere Missionarie. La missione di annunciare il Vangelo a tutte le genti – ha detto il Papa – è giudizio critico sulle trasformazioni planetarie che stanno cambiando sostanzialmente la cultura dell’umanità. La Chiesa, presente ed operante sulle frontiere geografiche e sociali, è portatrice di un messaggio che si cala nella storia, dove proclama i valori inalienabili della persona con la testimonianza del piano di Dio reso visibile in Cristo. La predicazione del Vangelo – ha continuato il Pontefice – è la chiamata alla libertà dei figli di Dio, anche per la costruzione di una società più giusta e solidale e per prepararci alla vita eterna. Chi partecipa alla missione di Cristo – ha proseguito Benedetto XVI – deve inevitabilmente affrontare tribolazioni, contrasti e sofferenze, perché si scontra con le resistenze e i poteri di questo mondo.

Come l’apostolo Paolo – ha affermato il Papa – non abbiamo come armi che la parola di Cristo e la sua Croce. La missione «ad gentes» impone alla Chiesa di accettare le conseguenze del ministero: la povertà che conferisce la forza di propagare il Vangelo con coraggio e franchezza; la non-violenza per la quale si risponde al male con il bene; la disponibilità a dare la propria vita per il nome di Cristo e per amore degli uomini. È lo Spirito Santo – ha aggiunto il Pontefice – che unisce e preserva la Chiesa, dandole l’energia di espandersi, colmando i discepoli di Cristo con una ricchezza traboccante di doni. È dallo Spirito Santo che la Chiesa riceve l’autorevolezza dell’annuncio e del ministero apostolico. Si deve pertanto riaffermare che l’evangelizzazione ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso Dio nel gesto della preghiera, cristiani mossi dalla consapevolezza che la conversione del mondo a Cristo non è da noi prodotta, ma ci viene donata. L’azione missionaria richiede un’unione sempre più profonda con Colui che è l’Inviato di Dio Padre per la salvezza di tutti; richiede – ha concluso Benedetto XVI – la condivisione di quel nuovo stile di vita che è stato inaugurato dal Signore Gesù ed è stato fatto proprio dagli Apostoli.