Da Santa Matilde impariamo ad amare la liturgia come  scuola di spiritualità

DI ANDREA DRIGANI

Mercoledì 29 settembre Papa Benedetto XVI, durante l’udienza generale, ha presentato la figura di santa Matilde di Hackeborn (1241-1299), grande mistica e monaca vissuta nel convento di Helfta in Sassonia. La preghiera e la contemplazione – ha detto il Pontefice – sono state l’humus vitale della sua esistenza: le sue rivelazioni, i suoi insegnamenti, il suo servizio al prossimo, il suo cammino nella fede e nell’amore sono ripercorsi nel Liber specialis gratiae (Libro della grazia speciale) redatto dalle sue consorelle.  È impressionante – ha continuato il Papa – la capacità di questa Santa di vivere la Liturgia nei suoi vari elementi, anche quelli semplici, portandola nell’esperienza monastica di tutti i giorni. Nella preghiera liturgica Matilde dà particolare risalto alle ore canoniche, alla celebrazione della Santa Messa, soprattutto alla Santa Comunione. Qui – ha aggiunto Benedetto XVI – è spesso rapita in estasi in un’intimità profonda con il Signore nel suo ardentissimo e dolcissimo Cuore, in un dialogo stupendo, nel quale chiede lumi interiori, mentre intercede per la sua comunità. In questa sua intimità con Dio sono presenti il mondo intero, la Chiesa, i benefattori, i peccatori. Per lei Cielo e terra si uniscono. Si coglie – ha proseguito il Pontefice – la sua profonda conoscenza della Sacra Scrittura, che era il suo pane quotidiano. Vi ricorre continuamente, sia valorizzando i testi biblici letti nella liturgia, sia attingendo simboli, termini, paesaggi, immagini, personaggi.

Nel Liber specialis gratiae si annota che le parole del Vangelo erano per lei un alimento meraviglioso e suscitavano nel suo cuore sentimenti di tale dolcezza che sovente per l’entusiasmo non poteva terminarne la lettura.

La Liturgia delle Ore e la Messa – ha osservato Benedetto XVI – sono alla radice dell’esperienza spirituale di santa Matilde di Hackeborn. È questo anche per noi un forte invito ad intensificare la nostra amicizia con il Signore, principalmente attraverso la preghiera quotidiana e la partecipazione attenta, fedele e attiva alla Santa Messa. La Liturgia – ha concluso – è una grande scuola di spiritualità.