All’origine di ogni male c’è la disobbedienza alla volontà di Dio

DI ANDREA DRIGANI

Mercoledì 8 dicembre alla recita dell’Angelus Papa Benedetto XVI ha ricordato che nella liturgia della festa dell’Immacolata Concezione viene proclamato il brano del Vangelo di Luca, che contiene il dialogo tra l’angelo Gabriele e la Vergine. Il messaggero di Dio rivela l’identità più profonda di Maria, il «nome», per così dire, con cui Dio stesso la conosce: «piena di grazia». Questa espressione – ha osservato il Pontefice – che c’è tanto familiare fin dall’infanzia, perché la pronunciamo ogni volta che recitiamo l’Ave Maria, ci offre la spiegazione del mistero dell’Immacolata.

Un mistero – ha proseguito Benedetto XVI – che è fonte di luce interore, di speranza e di conforto. In mezzo alle prove della vita e specialmente nelle contraddizioni che l’uomo sperimenta dentro di sé e intorno a sé, Maria, Madre di Cristo, ci dice che la Grazia è più grande del peccato, che la misericordia di Dio è più potente del male e sa trasformarlo in bene. Purtroppo – ha aggiunto il Pontefice – ogni giorno noi facciamo esperienza del male, che si manifesta in molti modi nelle relazioni e negli avvenimenti, ma che ha la sua radice nel cuore dell’uomo, un cuore ferito, malato e incapace di guarirsi da solo. La Sacra Scrittura ci rivela che all’origine di ogni male c’è la disobbedienza alla volontà di Dio e che la morte ha preso dominio perché la libertà umana ha ceduto alla tentazione del Maligno. Ma Dio non viene meno al suo disegno d’amore: attraverso un lungo e paziente cammino di riconciliazione ha preparato l’alleanza nuova ed eterna, sigillata dal sangue del suo Figlio, che per offrire se stesso in espiazione è «nato da donna» (Gal 4,4).

Questa donna – ha detto ancora il Papa – la Vergine Maria, ha beneficiato in anticipo della morte redentrice del suo Figlio e fin dal suo concepimento è stata preservata dal contagio della colpa. Perciò – ha concluso – con il suo cuore immacolato, Lei ci dice : affidatevi a Gesù, Lui ci salva.