La direzione spirituale, una pratica che la Chiesa continua a raccomandare
DI ANDREA DRIGANI
Giovedì 19 maggio Papa Benedetto XVI ha ricevuto la comunità accademica della Pontificia Facoltà Teologica «Teresianum» , affidata all’Ordine dei Carmelitani Scalzi. Grande importanza riveste nel contesto attuale – ha osservato il Papa – lo studio approfondito della spiritualità cristiana a partire dai suoi presupposti antropologici. La specifica preparazione che esso fornisce è assai rilevante perché, tra l’altro, contribuisce al delicato compito della direzione spirituale.
Come non ha mai smesso di fare – continua Benedetto XVI – ancora oggi la Chiesa continua a raccomandare la pratica della direzione spirituale, non solo a quanti desiderano seguire il Signore da vicino, ma a ogni cristiano che voglia vivere con responsabilità il proprio Battesimo. Ognuno, infatti – prosegue il Pontefice – e in modo particolare quanti hanno accolto la chiamata divina a una sequela più prossima, necessita di essere accompagnato personalmente da una guida sicura nella dottrina ed esperta nelle cose di Dio; essa può aiutare a guardarsi da facili soggettivismi. Si tratta – ha aggiunto il Papa – di instaurare quello stesso rapporto personale che il Signore aveva con i suoi discepoli, quello speciale legame con cui Egli li ha condotti, dietro di sé, ad abbracciare la volontà del Padre, ad abbracciare, cioè, la croce.
A tale proposito Benedetto XVI ha voluto richiamare la descrizione che Santa Teresa d’Avila fa dell’esperienza interiore della conversione, così come lei stessa la visse un giorno davanti al Crocifisso: «Appena lo guardai fu così grande il dolore che provai, la pena dell’ingratitudine con la quale rispondevo al suo amore che mi parve che il mio cuore si spezzasse. Mi gettai ai suoi piedi tutta in lacrime e lo supplicai della grazia di non offenderlo più». Con lo stesso impeto – ha concluso – la Santa chiede anche a noi di non restare indifferenti a tanto amore , ma di rispondere con tutta l’attenzione del cuore e della mente.