Il discorso alla Fao: anche il cibo è diventato oggetto di speculazioni
DI ANDREA DRIGANI
Venerdì 1 luglio Papa Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti alla XXXVII conferenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO). I vostri lavori – ha esordito il Pontefice – hanno indicato politiche e strategie in grado aiutare il rilancio del settore agricolo, dei livelli di produzione alimentare e del più generale sviluppo delle aree rurali. La povertà, il sottosviluppo e quindi anche la fame – ha continuato il Papa – sono spesso il risultato di atteggiamenti egoistici che partendo dal cuore dell’uomo si manifestano nel suo agire sociale, negli scambi economici, nelle condizioni di mercato, nel mancato accesso al cibo e si traducono nella negazione del diritto primario di ogni persona a nutrirsi e quindi a essere libero dalla fame.
Come possiamo tacere – ha proseguito Benedetto XVI – che anche il cibo è diventato oggetto di speculazioni o è legato agli andamenti del mercato finanziario che, privo di regole certe e povero di principi morali, appare ancorato al solo obiettivo del profitto. L’alimentazione è una condizione che tocca il fondamentale diritto alla vita. Garantirla significa anche agire direttamente e senza indugio su quei fattori che nell’agricoltura gravano in modo negativo sulla capacità di lavorazione, sui meccanismi della distribuzione e sul commercio internazionale.
La sicurezza alimentare – ha aggiunto il Pontefice – è un’esigenza autenticamente umana, per questo deve essere assicurata alla presente generazione e a quelle che verranno, tutelandole da un frenetico sfruttamento delle risorse naturali, poiché la corsa al consumo e allo spreco sembra ignorare ogni attenzione verso il patrimonio genetico e le diversità biologiche. All’idea di un’esclusiva appropriazione di tali risorse si oppone la chiamata di Dio ad uomini e donne perché, nel «coltivare e custodire» la terra (Gn 2,8-17), promuovano un uso partecipato dei beni della Creazione, che l’attività multilaterale e le regole internazionali possono concorrere a realizzare.