La natura e il silenzio ci avvicinano a Dio

DI ANDREA DRIGANI

Mercoledì 28 settembre Papa Benedetto XVI ha incontrato i dipendenti delle Ville Pontificie a conclusione del suo soggiorno estivo a Castel Gandolfo. In questo luogo – ha esordito il Papa – si vive in continuo contatto con la natura e in clima di silenzio. Sono lieto di questa circostanza per ricordare che l’una e l’altro ci avvicinano a Dio: la natura, in quanto capolavoro uscito dalle mani del Creatore; il silenzio che ci permette di pensare e meditare senza distrazioni l’essenziale della nostra esistenza. Romano Guardini affermava: «Solo nel silenzio giungo davanti a Dio e solo nel silenzio conosco me stesso». In un ambiente come questo -ha proseguito il Pontefice -  è più facile ritrovare se stessi, ascoltando la voce interiore, direi la presenza di Dio, che dà senso profondo alla nostra vita. Abitando qui a Castel Gandolfo – ha continuato Benedetto XVI – ho vissuto in questi mesi momenti sereni di studio, di preghiera e di riposo. Anche le Udienze generali, nella cornice più familiare e gioiosa del cortile del Palazzo o della piazza prospiciente, si sono svolte regolarmente grazie alla vostra sempre attenta collaborazione. Il Signore vi ricompensi ciascuno con l’abbondanza dei suoi doni e custodisca nella pace voi e le vostre famiglie.

In particolare – ha detto ancora il Papa – vi ringrazio perché mi accompagnate col sostegno della vostra preghiera, e quest’aiuto non mi verrà a mancare dopo la mia partenza da qui. Il cristiano si distingue soprattutto per la preghiera e la carità. V’invito a continuare a esercitare l’una e l’altra nella vostra vita, dando testimonianza della vostra fede. Tanto la preghiera quanto la carità ci consentono di tenere sempre fisso lo sguardo sul Signore a vantaggio dei fratelli : il rapporto con il Signore nella preghiera – ha concluso – alimenta il nostro spirito e ci permette di essere ancora più generosi e aperti verso gli altri.