L’Africa, una «riserva di vita» su cui contare per il futuro
DI ANDREA DRIGANI
Mercoledì 23 novembre Papa Benedetto XVI, durante l’udienza generale, ha osservato che gli abitanti del Benin hanno risposto con entusiasmo al suo viaggio apostolico, e sui loro volti, nella loro fede ardente, nella loro adesione convinta al Vangelo ha riconosciuto ancora una volta i segni consolatori di speranza per il grande continente africano. Ho toccato con mano questi segni – ha continuato il Pontefice – anche nell’incontro con i bambini e con il mondo della sofferenza. La visita al Foyer «Pace e Gioia» gestito dalle Missionarie della Carità di Madre Teresa mi ha fatto vivere un momento di grande commozione incontrando fanciulli abbandonati e malati e mi ha consentito di vedere concretamente come l’amore e la solidarietà sanno rendere presente nella debolezza la forza e l’affetto di Cristo risorto. La gioia e l’ardore che ho riscontrato tra i sacerdoti, i religiosi, le religiose, i seminaristi e i laici, convenuti in gran numero, costituisce una sicura prospettiva per la Chiesa del Benin. Ho esortato tutti – ha ricordato Benedetto XVI – ad una fede autentica e viva e ad una esistenza cristiana caratterizzata dalla pratica delle virtù, incoraggiando ciascuno a vivere la rispettiva missione ecclesiale con fedeltà agli insegnamenti del Magistero, in comunione con loro e con i Pastori, specialmente nella via della santità.
In questa fase cruciale per l’intero continente – ha aggiunto il Papa – la Chiesa in Africa, con il suo impegno al servizio del Vangelo, con la coraggiosa testimonianza di carità, potrà essere protagonista di una nuova stagione. In Africa ho visto una freschezza del sì alla vita, una freschezza del senso religioso, una percezione della realtà nella sua totalità con Dio e non ridotta ad un positivismo che, alla fine , spegne la speranza. Tutto ciò – ha concluso il Pontefice – dice che in quel continente c’è una riserva di vita e di vitalità per il futuro, sulla quale la Chiesa può contare.