Il luogo dell’amore

Oggi la Chiesa ci invita a festeggiare la santa famiglia, modello per ogni famiglia, per ogni persona. Si, il figlio di Dio ha scelto di abitare tra noi, ha scelto la famiglia come luogo privilegiato.

È interessante cogliere nelle letture il filo conduttore che porta all’essenza: la fede.

Il bambino appena nato viene portato al tempio, come prescritto dalla legge. Luca sottolinea l’importanza del nome: Gesù. Rivela l’identità e la missione. Il nome Gesù in ebraico vuol dire Dio salva. In realtà queste letture vogliono mettere in risalto la capacità di essere padri e madri nella fede sapendo superare gli ostacoli che a volte si presentano. Per essere padri e madri e anche figli necessita una forza grande che solo la Grazia può dare. E la Santa famiglia oggi né è un grande esempio, modello fondato sulla fede, sulla fiducia, sull’affidamento.

La famiglia diventa il luogo concreto, dove Dio e l’uomo possono esprimersi e riconoscerne gli sviluppi dell’amore. Proprio per questo anche la Famiglia di Nazareth ha bisogno del Tempio, dove impara a riconoscere la volontà di Dio e viene preparata a viverla con fiducia immensa.

Maria e Giuseppe si mettono in ascolto di Simeone e Anna: accolgono la loro sapienza, le loro parole dette col cuore. Anziani entrambi, ma forti nel cuore, da essere capaci di trasfondere parole vere, senza inganni. Simeone annuncia a Giuseppe e Maria, il sacrificio del loro figlio, il Figlio di Dio. La fede di Giuseppe e Maria si vede anche nel modo in cui ascoltano ciò che del figlio viene detto. Sanno di essere partecipi di una missione di salvezza, non sanno tutto, ma accolgono da persone di fede, la volontà del Padre nella missione di educare e guidare il Figlio che fino a dove e fino a quando il Padre vorrà. I genitori sono strumento nelle mani di Dio sono chiamati a collaborare direttamente con il Creatore. L’amore dei genitori lascia un segno decisivo nella vita dei figli, i genitori mediante il sacramento del Matrimonio e si dicono: «ci impegniamo ad accogliere i figli che Dio vorrà donarci e a educarli secondo la Parola di Cristo e l’insegnamento della Chiesa» e in parole semplici possiamo dire che traggono beneficio di una grazia  speciale in modo tale da adempiere  questo compito.

Nell’oggi in cui viviamo, sembra che la famiglia stia perdendo il valore fondamentale, sembra che perda di significato, ma non possiamo lasciar passare queste parole, non possiamo restare indifferenti all’amore, Papa Francesco nel giorno di san Valentino parlava cosi ai fidanzati:  «Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante. Non finisce quando vi siete conquistati l’un l’altro! Questo cammino ha delle regole che si possono riassumere in queste tre parole: permesso – ossia ’posso’- grazie, e scusa».

La famiglia sperimenta momenti belli e non, l’unica cosa che unisce è l’amore, proprio com’è stato per Giuseppe e Maria, ma se manca l’amore, la voglia di rimettersi in gioco, l’unione a Cristo, ci si sente persi, smarriti. Affidiamoci alla Santa Famiglia ogni famiglia.

Suor Tiziana Chiara